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DALLA FIGC AL CONI:
ALDO VIOLATO AL VERTICE DELLO SPORT MESSINESE
Da sempre gli organici dell’AIA costituiscono una "sorgente" inesauribile dalla quale la Federazione e le sue Componenti spesso attingono per comporre i propri quadri dirigenti.
Di questo novero hanno fatto parte anche diversi nostri associati, chiamati a ricoprire importanti incarichi, e tra costoro il collega Aldo Violato, arbitro benemerito dal luglio 2008, stella d’oro del CONI, che per oltre un trentennio ha guidato la Delegazione FIGC di Messina e, poi, l’Attività regionale del Settore Giovanile e Scolastico per altri dieci anni, ha rappresentato uno dei massimi esponenti.
A conferma delle sue grandi capacità dirigenziali ed a suggello di una attività nella FIGC così tanto prestigiosa, Aldo Violato è stato da poco nominato Delegato provinciale del Coni.
A poche ore dalla sua investitura ufficiale, lo abbiamo intervistato per sapere quali sono le sue prime impressioni e quali sono i suoi obiettivi in questo nuovo ruolo.
Professor Violato, come cambia il suo ruolo adesso?
Innanzitutto ci tengo a dire che devo questa nomina a chi mi ha appoggiato. Per quanto riguarda il ruolo di coordinatore regionale, dovremo vedere se è compatibile con la nuova qualifica. Voglio che questo lo decida il presidente Abete. Il CONI non è una delegazione, ma un comitato, quindi vedremo quali sono le scelte, alle quali io mi atterrò.
Nella sua lunga carriera, anche una "stella al merito d'oro" nel 2010.
Ho ricevuto questo riconoscimento per i tanti anni trascorsi in Federazione, prima da arbitro, poi da dirigente federale, sempre "al Servizio" del calcio.
Tornando proprio alla sua carriera arbitrale, cosa le ha lasciato il suo passato in Sezione?
L'arbitraggio è un'esperienza importantissima. È un'esperienza che dovrebbero fare molti giovani, poiché li immette nella società e li fa diventare uomini. È una scelta che consiglio a tutti.
Quali pensa che siano le principali differenze fra l'AIA di ieri e quella di oggi a Messina?
L'AIA con Tullio Lanese ha dato grande lustro all'arbitraggio messinese, consentendo di far entrare Messina nel Consiglio federale. Grazie a Lanese oggi il Presidente Nazionale dell’AIA può dire la sua. A differenza del passato, purtroppo, ciò che risulta un po’ deficitario negli ultimi anni è il ricambio degli arbitri stessi: i corsi sono pochi e sono pochi i nuovi arbitri nonostante il grande impegno dei presidenti. Bisogna incentivare di più i ragazzi all'arbitraggio, altrimenti il futuro sarà problematico.
Invece quali sono i ricordi più belli per quanto riguarda la carriera post-
Vista l'esperienza nel settore giovanile, quale pensa sia la situazione attuale del calcio giovanile a Messina? Non pensa che a volte gli allenatori mettano troppa pressione a ragazzini ancora poco maturi, dimenticandosi che il calcio è un gioco?
Gli allenatori a qualunque livello vogliono solo vincere e non pensano a formare gli uomini di domani, quello che invece è il nostro obiettivo. Vogliono vincere a tutti i costi e questo è sbagliato. Non so se succede anche a Messina, ma in tante zone della Sicilia e del resto d'Italia la situazione è questa. Noi proprio per questo motivo facciamo dei corsi per allenatori, giocatori e genitori. Non capiscono che il calcio nel settore giovanile deve essere solo un gioco, mentre anche i genitori pensano che consegnando il figlio alla scuola calcio, lo faranno diventare il "Maradona" di domani. Questo crea una grande illusione nei ragazzini, i quali spesso, dopo qualche sconfitta, decidono di lasciare il calcio.
In conclusione, quali sono i prossimi progetti da eseguire con il nuovo ruolo?
I miei progetti sono per tutto lo sport peloritano, non solo quello giovanile. La mia volontà sarà partecipativa. I problemi da risolvere più urgentemente sono quelli dell'impiantistica sportiva, delle sovvenzioni e dei contributi.
Simone Intelisano