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Alberto Santoro, il nuovo “Top Referee” della Sezione


Dopo un’annata ricca di soddisfazioni a dirigere le gare più importanti dei diversi Comitati Regionali in giro per l’Italia, culminata con il passaggio all’organo tecnico superiore, è arrivato il momento anche per il nostro Alberto Santoro di fare l’esordio in Serie D.
Alberto, ragazzo dalla testa a posto e dal cuore grande, con la sua solita gentilezza ha trovato qualche minuto di tempo per parlarci della sua gara. Per uno che ha cavalcato con successo le categorie regionali e interregionali l’emozione non trova posto neppure per il prestigioso esordio nella massima serie dilettantistica nazionale: "Sicuramente ero più concentrato che emozionato. Durante il mio avvicinamento al match non ho sofferto particolarmente alcun tipo di tensione, probabilmente l’anno alla CAI mi hanno aiutato in questo". Per affrontare al meglio il suo primo impegno nell’olimpo della LND, Alberto ha voluto prima costruire il rapporto col suo team: "Uno dei due assistenti era un esordiente come me, l’altro era al suo terzo anno, e ciò è stato molto utile in quanto ci ha fornito consigli preziosi sul come affrontare la gara". Già, la gara. Se al sud la regola è il tifo sfegatato, il calore smisurato e la vicinanza alla propria squadra sempre e comunque, abbastanza diversa la situazione al nord, specie a queste latitudini: "Andare in un campo dove ad attendere ci sono solo 50 persone non è il massimo ma ero preparato anche a questo", e sarà propria per lo scarso appeal della partita che il nostro buon fischietto non trova poi grandi differenze: "In CAI si è abituati ad arbitrare le migliori partite di Eccellenza e Promozione, quindi il livello è già molto alto; qui, per i neo immessi, le cose sono un po’ diverse. Bisogna farsi trovare sempre pronti nelle 10-15 occasioni che ci vengono concesse, e non lasciarsi distrarre troppo dal livello delle gare dirette". Alberto che parla già come un veterano, anche se è ancora giovane, di campo e di vita, traccia un piccolo bilancio della sua fin qui splendida carriera: "Arrivato dove sono, mi rendo conto che di strada ne ho fatta tanta, e che molta ce n’è ancora da fare. La selezione è sempre più dura, ma questo non mi impressiona". Durante questo viaggio, uno è il ricordo che più di tutti rimane impresso nella mente di Alberto: "Sicuramente la gara di play-off ad Agrigento tra Akragas e Campofranco. Una partita che sembrava non appartenere a quella categoria: tanti tifosi, squadre ben organizzate. In queste situazioni non hai bisogno di preparare alcunché, l’adrenalina sale da sola e ti porta subito alla giusta temperatura". Quella gara sicuramente fu buon viatico per le sue prospettive. Prima di chiudere, il nostro "Top Ref" ci lascia un pensiero per i più giovani: "Vorrei che anche altri ragazzi, che magari nemmeno ci pensano ancora, un giorno possano prendersi le soddisfazioni che pian piano io ho iniziato ad assaporare; per quanto mi riguarda so che questo è un grande traguardo, e sono fortunato a poter arbitrare a questi livelli, ma mi impegnerò al massimo per arrivare sempre più lontano".
Vai Alberto, non possiamo che augurarti che quel lontano sia la categoria che tutti sognano, e che tu, crediamo, potrai meritarti!

Valerio Villano Barbato

 
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