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Archivio > Zoom > 2014_15

GIUSEPPE TRISCHITTA NON SI FERMA PIÙ:
DI CORSA IN CAN D DOPO UN ANNO VISSUTO DA PROTAGONISTA


Sta diventando una simpatica consuetudine. O è davvero troppo bravo oppure ha preso gusto a farsi intervistare. Naturalmente stiamo parlando di Peppe Trischitta, ancora una volta qui con noi per raccontarci dell’ennesimo successo colto dopo una stagione ricca di grandi prestazioni e culminata con la promozione in CAN D, dopo solo un anno passato nell’organico CAI guidato da Danilo Giannoccaro.
Un sogno che prosegue, un viaggio che non sembra conoscere fermate, ma che certamente ha appena superato una stazione importante: "quando ci siamo sentiti circa un anno fa mi domandasti cosa mi aspettavo dalla nuova esperienza, beh, posso dirti che ogni idea, ogni proposito è stato esaudito appena sono arrivato a Sportilia. Entrare in un luogo "sacro" per ogni arbitro, sede storica dei raduni AIA, mi ha fatto comprendere quanto sono arrivato lontano. L’anno della CAI non lo dimenticherò per tanti motivi, soprattutto per la certezza di aver costruito rapporti veri con i colleghi ma anche con i "ragazzi" della Commissione, che ci hanno trattati come fratelli minori. Giannoccaro, Velotto, Stella e tutti gli altri ci hanno tenuto costantemente sulla corda, curando ogni minimo particolare. Sentire la pressione positiva aiuta a dare il massimo".
Una pressione esercitata h24: "Ho toccato con mano cosa voglia dire professionalità e dedizione al lavoro, ricordo con piacere un episodio occorso durante una cena: presi un po’ di pane e lo portai a tavola, allora Giannoccaro si diresse verso di noi e con tono quasi inquisitorio domandò: "chi ha preso il pane?" Volevo sprofondare. Mi feci forza e risposi. "Io" e lui "Bene, per questa volta lo mangi, ma i carboidrati la sera sono veleno". Sacrifici tanti, ma si sa: chi vuole raggiungere un obiettivo a qualcosa deve rinunciare.
E Peppe, uno dei nostri fuoriclasse, inforcando prestazioni maiuscole una dietro l’altra, l’obiettivo l’ha raggiunto: "ovviamente in questa categoria non possono esserci domeniche interlocutorie (come d’altronde in nessuna serie dai giovanissimi alla Serie A), in quanto si arbitrano le migliori gare di Eccellenza e Promozione, tornei di per sé molto difficili; per conto mio penso di aver fatto un buon campionato, e di essere stato sempre costante nelle prestazioni. Sicuramente Rieti – Viterbese è stato il match più difficile che mi sia capitato: scontro tra capoliste dove successe un po’ di tutto, e dove ebbi un osservatore d’eccezione: un certo Rodomonti…".
L’esperienza maturata durante il suo personalissimo campionato ha fatto maturare in Gius
eppe una convinzione: "se è vero che il regolamento è uno, uguale per tutti e dappertutto, sicuramente mi sono reso conto che la percezione della direzione e del direttore di gara è molto diversa da nord a sud; "su" si pensa molto di più al gioco che alle proteste. Forse è per questo che gli arbitri meridionali non trovano particolari difficoltà nelle loro avventure fuori sede". Un’avventura che adesso continuerà in CAN D, dove ad attendere il nostro portacolori ci sarà l’altro alfiere della sezione di Messina Alberto Santoro: "io e lui siamo entrati lo stesso anno, abbiamo fatto lo stesso percorso, siamo grandi amici dentro e fuori la Sezione, fra di noi non ci sarà mai competizione ma solo il piacere di condividere questa esperienza. Il livello della D, con la nuova Prima Divisione, si è ulteriormente alzato; per questo primo anno voglio subito mettermi in mostra, in modo da non finire nell’anonimato del gruppo".
Un messaggio buono anche per le nuove leve, che muovono i primi passi nel mondo dell’Associazione: "quello che voglio sempre rimarcare è che come sono arrivato io, chiunque può farcela. Vedo tanti ragazzi che non si impegnano a fondo; devono essere motivati per dare il meglio. Io frequento sempre la Sezione, per me rimane fondamentale. Si apprende sempre dal dialogo anche e soprattutto con gli OTS, durante le riunioni. I giovani devono tirare fuori tutto quello che hanno. Possono raggiungere traguardi che nemmeno immaginano". Come diceva Walt Disney: se puoi sognarlo puoi farlo!

Valerio Villano Barbato


 
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