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Archivio > Zoom > 2012_13

SUA ECCELLENZA, MARINO RINALDI

Coadiuvato dagli assistenti Giuseppe Caico e Giovanni Balletti della sezione di Agrigento, sabato 2 febbraio, con la gara Parmoval – Leonfortese, ha fatto il suo esordio in eccellenza Marino Rinaldi. A pochi giorni dalla gara abbiamo scambiato due chiacchiere con Marino, che visibilmente emozionato ci ha raccontato alcune tappe del percorso che dai polverosi campi della provincia l’ha condotto in pochi anni ai vertici dell’arbitraggio regionale.

Marino, come è andata la gara e quali sensazione ti hanno accompagnato dalla designazione fino al fischio d’inizio?
Ero consapevole che la partita di eccellenza sarebbe potuta arrivare da un momento all’altro, ma nel leggere la designazione non puoi non emozionarti vedendo finalmente raggiunto l’obiettivo della tua stagione. La gara è stata molto divertente, combattuta da entrambe le squadre e soprattutto molto corretta.
Quest’anno sei stato tra i pochi arbitri siciliani scelti per il progetto "Talent e Mentor". Come ha influito questa evento nella tua crescita arbitrale?
Certamente ha influito in modo positivo. Avere un "tutor" che ti segue partita per partita ti permette di avere, al di là di come va la singola gara, una visione complessiva dell’arbitro, di quali sono i suoi punti di forza e quali sono gli aspetti su cui è ancora necessario lavorare. Ugo Pirrone, tra l’altro, è una persona molto esperta e preparata, capace di dispensare sempre preziosi consigli.
Torniamo un po’ indietro col tempo. Cosa ti ha spinto a diventare arbitro?
Mio cugino, nonché mio omonimo, era arbitro già diversi anni prima che io iniziassi, e dunque ho sempre saputo dell’esistenza di questa realtà. Quando lasciai il baseball decisi che era il momento adatto per iniziare la mia avventura arbitrale.
Credi sia possibile conciliare l’arbitraggio con un’altra attività agonistica?
Assolutamente no. Per riuscire in questa attività è necessario dedicarci molte ore settimanali. Praticando un altro sport si rischia di fare male l’uno e l’altro.
Quali sono state le tue persone più importanti nella tua carriera arbitrale?
Credo che tutti i colleghi che frequentano la sezione, nel loro piccolo, hanno contribuito alla mia crescita e alla mia formazione. Mi sento di ringraziare il sempre presidente Orazio Postorino, l’attuale presidente Massimiliano Lo Giudice e tutto il direttivo sezionale. Un ringraziamento particolare va inoltre ai ragazzi del mio gruppo d’allenamento, con i quali condivido lacrime, fatica e sudore.
Hai parlato di Sezione e di polo d’allenamento. Che rapporto deve avere l’arbitro con queste due entità?
Sono due cose che vanno di pari passo e dalle quali non si può prescindere. Non si può essere buoni arbitri senza allenarsi e senza frequentare la sezione.
Che consigli ti senti di dare ai giovani colleghi che hanno da poco intrapreso l’attività arbitrale?
Di arbitrare solo se si divertono e se non vedono l’ora di scendere in campo, ma soprattutto di dedicarci anima e corpo nel momento in cui riconoscono che l’arbitraggio fa per loro.

Roberto Scardino


Marino Rinaldi: un Talento tutto messinese
      
Talent e Mentor: ancora una volta un fischietto di Messina nel progetto UEFA


La sezione AIA di Messina è da sempre un punto di riferimento nel panorama arbitrale italiano: classe, stile e soprattutto professionalità hanno portato alla ribalta nazionale elementi validissimi.
Non è un caso dunque che dall’adesione dell'AIA al progetto "Talent e Mentor", creato dall’UEFA nell'ambito della "Referee Convention", gli scout dell’Associazione abbiano pescato a piene mani dal bacino della nostra città. Quest’anno è toccato a Marino Rinaldi, uno dei prospetti più interessanti della sezione.
In occasione della sua nomina a "Talent" abbiamo fatto quattro chiacchiere insieme, per capire meglio le sue sensazioni, le sue emozioni, e le sue attese per la stagione che va ad iniziare.
Marino è un ragazzo calmo, all’apparenza timido, ma di quelli che in campo sanno farsi rispettare. "Ho iniziato il mio percorso nell’AIA nel 2008, e dopo l’esame a dicembre, ho arbitrato la mia prima partita due mesi dopo; avevo poco più di 18 anni, non esattamente un ragazzino". Già, la non verdissima età avrebbe potuto essere un problema per lui, visti i limiti di transito nelle varie categorie e le strette tagliole che ogni arbitro deve superare per ambire al salto di categoria. Ma il nostro è uno che ha stoffa, e si vede subito: "la mia prima stagione passa veloce con 4 direzioni tra i giovanissimi, la stagione successiva invece, sono riuscito a salire diversi gradini, fino ad arrivare alla terza categoria"; ed è proprio questa la prima svolta nella carriera di Rinaldi, che si trova a fischiare in mezzo a gente molto più grande di lui, e dunque, inevitabilmente riesce a fare un’esperienza che lo arricchisce psicologicamente, oltre che nel suo bagaglio tecnico; "tra tutte la terza categoria è quella più formativa; quando un ragazzo si trova ad andare in uno di quei campi terrosi, e si trova di fronte gente di tutti i tipi, giocatori di tutti i livelli, beh, inevitabilmente quella diventa una vera palestra per il carattere".  Marino di esperienza ne ha fatta tanta, nonostante la sua velocità nel passare le categorie sembri quella di Usain Bolt alle Olimpiadi, le partite arbitrate sono davvero molte, e tutte con un alto grado di bravura e concentrazione. A testimonianza di ciò, arriva per lui il "Premio Casella", conferitogli proprio per le sue molteplici promozioni durante una sola stagione. Tutto questo fino ad arrivare alla sua convocazione nel progetto "Talent e Mentor", il progetto UEFA che prevede l’invio di un Mentor ad affiancare, anche nella vita extra-arbitrale il Talent di riferimento: "la chiamata è arrivata grazie alle prestazioni della passata stagione, che è stata davvero buona per me, passata tra prima categoria e promozione; conosco il progetto e so che il Mentor potrà affiancare anche gli osservatori classici, pur non avendo alcun compito di giudizio". Il Mentor valuterà anche aspetti che apparentemente esulano dall’arbitraggio, come la vita associativa, e, noi, abbiamo chiesto quale sia il suo rapporto con i colleghi più giovani e con quelli più vecchi: "non mi sento un saggio, uno che ha sempre la soluzione a tutto però non esito a dare una mano ai colleghi se ne hanno bisogno. La dirigenza per me è come una famiglia, ed è quindi naturale che il mio rapporto con tutti loro sia ottimo. Entrato la prima volta in sezione ero incuriosito da queste persone, che ti invogliavano, ti "prendevano", trasformavano e trasformano tuttora l’ambiente in un qualcosa di molto accattivante". Per arrivare a questo punto Marino non ha tralasciato il minimo dettaglio, primo fra tutti quello fisico: "sono iscritto a Scienze Motorie e lo sport fa parte della mia giornata anche quando non sono impegnato con l’AIA, l’allenamento costante è fondamentale per ogni arbitro, inoltre considero una cosa positiva per chiunque mantenere il proprio corpo sempre in una forma accettabile". Parole Sante.
La nomina di Rinaldi all’interno del programma "Talent e Mentor" è l’ennesima conferma della bontà del progetto arbitrale messinese, che vede in lui la continuazione di una tradizione vincente. A Marino, ringraziandolo per la pazienza concessaci, non possiamo che fare i migliori auguri per questa nuova stagione, sperando che la sua corsa continui senza intoppi verso traguardi sempre più ambiti.


Valerio Villano Barbato



LA SCHEDA di MARINO
Arbitro dal 14/01/2009 - OTR dal 01/07/2011

Esordi
Giovanissimi 16/02/09 BC Messina - Messina Sud
Allievi 07/12/09 Zancle Scaletta - Taormina
Juniores 13/01/10 Riviera dello Stretto - Ghibellina
Terza Ctg 21/02/10 Robur Messina - Malfa
Seconda Ctg 27/11/10 Città di Terme V. - Fitalese
Prima Ctg 25/09/11 Igea Virtus - Mediterranea Nizza
Promozione 27/11/11 Enzo Grasso - Rosolini
Eccellenza 02/02/13 Parmonval - Leonfortese


 
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