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VALUTAZIONE DEGLI ASSISTENTI
Il ruolo degli assistenti (AA) ha subito una progressiva, rapida evoluzione, assumendo sempre maggiore rilevanza e ciò comporta che gli OA osservino con rinnovato interesse la prestazione dei colleghi assistenti.
Già una diversa attenzione, in sede di colloquio a fine gara ed una più analitica valutazione nella relazione, potranno provocare uno spontaneo processo di miglioramento del ruolo, con il risultato di avere assistenti più attenti, più competenti, più "tecnici".
Ciò diviene indispensabile, soprattutto, nell’ottica che per la direzione della gara entra sul terreno di gioco una "squadra".
Per la formulazione del giudizio finale si deve tener conto dei successivi tre elementi di valutazione ma, ad un attento OA, non devono sfuggire quei particolari che possono tornare utili per maturare un giudizio più completo sullo stato d’animo, sulle aspettative e sull’impegno che i colleghi profonderanno durante la gara. A tal proposito, quindi, per poter avere da subito l’idea del tipo di concentrazione con la quale gli AA "si accostano" alla gara, può essere di valido aiuto osservare sia la corsa verso la porta dopo il saluto, la quale potrebbe apparire reattiva, blanda o a piccoli passi, che la modalità del controllo della rete, la quale potrebbe essere espletata in maniera formale e disattenta ovvero accurata e meticolosa.
Si rammenti che l’AA "controllato" è di norma (ossia salva diversa specifica indicazione dell’OT) il numero 1 (quello che opera "lato panchine").
ELEMENTI DI VALUTAZIONE
REGOLA 11 -
Le decisioni sulla regola 11 denotano, in maniera marcata, la predisposizione o meno alla funzione di assistente; difatti, la capacità di individuare la posizione di fuorigioco e la relativa valutazione di segnalare o di lasciar scorrere il gioco differenzia l’assistente ancora scolastico ed elementare da quello più maturo, formato e maggiormente predisposto a svolgere al meglio il ruolo. L’applicazione della regola 11, con specifico riferimento alla tecnica del "wait and see" (fotografa osserva valuta) deve imporre all’OA di non soffermarsi a giudicare solo in virtù del numero di segnalazioni effettuate. È importante, invece, apprezzare la capacità già maturata dall’AA di saper freddamente attendere e, perciò, di osare quel tanto indispensabile prima di intervenire. Tutto questo, ovviamente, è frutto di buona concentrazione, chiara ed attenta lettura dell’evolversi dell’azione, fermezza caratteriale e, non da ultimo, espressione di valida personalità. Altro elemento che caratterizza positivamente la prestazione di un AA è il "coraggio" di rimanere giù nei casi di "incrocio" veloce (tra attaccante e difendente): infatti, in tali casi va sempre premiata la squadra che attacca. In presenza di situazioni del genere, ovviamente, il giudizio da esprimere sarà sempre contraddistinto dal segno positivo (+).
Ci si può imbattere, poi, in AA che dimostrano di conoscere la regola, ma, non essendo capaci di effettuare una corretta interpretazione della stessa, valutano in maniera poco aderente il concetto di intervenire nel gioco, influenzare un avversario e trarre vantaggio da tale situazione. Palesano, insomma, l’incapacità di effettuare una attenta ed acuta differenza fra "valutazione" e "segnalazione", per cui inducono l’arbitro ad intervenire sistematicamente. Infine, esistono assistenti che, nel corso della gara, operano in maniera flemmatica e distaccata o palesano ansietà ed apprensione e, conseguentemente incorrono anche in errori e/o omissioni. Il più delle volte, pertanto, finiscono per segnalare frettolosamente caratterizzando, quindi, la prestazione in maniera negativa per cui, poi, la relativa valutazione dovrà essere giudicata negativamente contrassegnando la casella (-
COLLABORAZIONE CON L’ARBITRO
L’altro aspetto significativo per la maturazione del giudizio complessivo è quello relativo alla collaborazione la quale deve poter risultare efficace e, nel contempo, supportata sempre da un comportamento sobrio e scevro da eccessi o prevaricazioni. Il bravo AA non perde mai il contatto visivo con l’arbitro perché sa dove guardare per trovarlo ed essergli di supporto nei casi di necessità segnalando, peraltro, sempre in maniera decisa e, soprattutto, da fermo (senza correre o camminare ulteriormente). Ovviamente non effettua segnalazioni quando l’arbitro non può recepirle perché vengono colte da tutti tranne dal vero destinatario, né interviene quando il DDG controlla perfettamente l’azione, perché si rende conto dell’inutilità di segnalare per rafforzare l’intervento arbitrale. I falli di gioco sono normalmente di competenza dell’arbitro; l’AA, quindi, deve intervenire solo quanto questi non ha potuto vedere o controllare nonché nei casi in cui l’infrazione si verifica nei suoi pressi. In queste circostanze, peraltro, può tornare utile osservare se l’AA palesa lo stesso metro di intervento tecnico dell’arbitro e, quindi, analizzare se le valutazioni e le interpretazioni dei falli risultano in linea con quelle del DDG. Può succedere che, a seguito di una segnalazione, l’AA subisca una forte contestazione: in questi casi è importante osservare se subisce condizionamenti o, invece, continua a collaborare in maniera serena e naturale.
In occasione di infrazioni da espulsione deve poter intervenire nei modi e nei tempi corretti e la comunicazione all’arbitro deve essere fatta con freddezza, compostezza e riservatezza. L’OA deve saper apprezzare e premiare il supporto che fornisce al DDG in occasione di falli avvenuti ai limiti delle aree di rigore, così come, nelle occasioni di "gol-
L’AA che nel corso della gara non riesce ad esprimere spunti qualificanti e di rilievo, pur collaborando senza incorrere in sbavature, non potrà mai essere premiato con una valutazione che si discosti da quella "normale".
Di converso, sicuramente va giudicata negativamente e, quindi, contrassegnata con il segno (-
CONDIZIONE ATLETICA (rapidità, movimento laterale)
ALLINEAMENTO (sensibilità tattica)
L’ultimo elemento di valutazione è quello attinente la condizione atletica, la quale, quando risulta ottimale, finisce per essere basilare e fondamentale per il conseguimento di prestazioni qualificanti. Per poter effettuare le segnalazioni di FG in maniera corretta, difatti, necessita essere sempre perfettamente allineati con il penultimo difensore ma, per mantenere costantemente questa posizione, è indispensabile avere la capacità di reggere allo sforzo fisico sino al termine della gara, nonché essere anche in grado di dare risposte convincenti in termini di scatto e rapidità. La capacità di accelerazione, unitamente a quella di sapersi adattare ai continui mutamenti di velocità del gioco, difatti, sono gli elementi qualificanti della prestazione atletica e risultano fondamentali, poi, affinché l’AA possa essere sempre rispondente nel movimento breve.
Va osservato il modo di spostarsi dell’AA e se questi mantiene prevalentemente una posizione frontale al terreno di gioco; la corsa laterale, per brevi distanze, sicuramente aiuta ad effettuare i cambi di direzione in modo repentino ed efficace ma va assolutamente censurata la corsa all’indietro perchè non è affatto produttiva. È bene ricordarsi che non va mai sottovalutata la generosità atletica dell’AA per cui deve essere premiato chi sistematicamente corre sino alla linea di porta per controllare la fuoriuscita del pallone. L’intuizione tattica, inoltre, cioè la capacità di individuazione delle tattiche messe in atto dalle fonti del gioco, completano l’AA in questo esercizio e lo aiutano ulteriormente a mantenere costantemente la corretta posizione e rendere la sua collaborazione sempre più efficace, produttiva e credibile. Relativamente all’aspetto fisico non bisogna farsi condizionare dal fatto che l’AA è basso ovvero alto: questo è un aspetto che l’OT conosce molto bene! Piuttosto, va sempre espresso un giudizio su quella che è la qualità dell’immagine che trasmette.
MODO DI RAPPORTARSI -
La capacità di mantenersi concentrati per lunghi periodi è difficile; tuttavia, la concentrazione è una fondamentale prerogativa per svolgere questa attività. Occorre monitorare, quindi, se l’AA si distrae facilmente, segue il gioco o si sofferma a lungo in situazioni poco attinenti. Può tornare utile osservare anche la postura che assume e come muove la testa; insomma, l’OA deve poter accertare se l’AA è sempre reattivo a tutte le sollecitazioni che la gara richiede.
Nel corso della partita le persone ammesse in panchina non sempre mantengono un comportamento regolamentare; in questi casi, all’attenzione dell’OA non deve sfuggire il comportamento e l’atteggiamento che assume l’assistente n°1 e, quindi, va valutata se la sua azione riesce ad abbassare i toni o ad esasperarli. È sicuramente censurabile l’AA che cerca la "sfida" con i calciatori e, peggio ancora, con gli ammessi in panchina; parimenti bisogna comportarsi anche con quello che non sa filtrare le proteste fisiologiche di una decisione di routine.
Una attenzione particolare, infine, va prestata alla reattività ed al comportamento dell’AA in occasione delle sostituzioni.
Argomenti trattati con l’Assistente
Sia i punti "positivi" che quelli da "migliorare" non vanno mai lasciati privi di annotazioni; l’OA deve tener presente che, a questi livelli, la perfezione dell’AA coincide quasi sempre con la sua disattenzione.