Salvatore Rizzo - AIA MESSINA

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Salvatore Rizzo

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Nato a Messina l’11 gennaio 1908 ha dedicato la sua vita ad onorare nella famiglia, nel lavoro e nello sport tutti quegli ideali che hanno costituito il significato profondo della sua esistenza.
Come figlio, come marito e come padre ha sempre creduto alla sacralità della famiglia.
Come ufficiale dei bersaglieri ha preso parte alla seconda guerra mondiale distinguendosi in azioni eroiche. Per il suo intrepido comportamento fu proposto per la medaglia di bronzo al valore militare.
Come arbitro, nominato aspirante nel 1927, è stato il decano degli arbitri siciliani; nel 1928 divenne arbitro effettivo e, dopo un periodo a livello provinciale fu abilitato dal C.I.T.A. (Comitato Italiano Tecnico Arbitrale) a dirigere gare di sere A, B e C esordendo in C nel derby Catanzaro – Cosenza e successivamente in serie B dove arbitrò fino a quando fu richiamato alle armi.
Da arbitro la sua carriera è stata ricca di soddisfazioni; da dirigente è stata una delle figure che più si è distinte nell’Associazione Italiana Arbitri e nella Federazione Italiana Giuoco Calcio dove è stato segretario del Comitato della Sicilia orientale dal 1928 al 1930,  Presidente del Comitato Provinciale di Messina e nel 1938 Ispettore Federale Amministrativo.
Arbitro Fuori Ruolo nel 1943, nel 1946 all’assemblea di Bologna fu uno dei fondatori dall’A.I.A. di cui diventò Consigliere Nazionale e Coordinatore arbitrale per la Sicilia e la Calabria.
Nel 1950 divenne Arbitro Benemerito.

Nel 1970-71 fece parte della Commissione Arbitri Dilettanti a Firenze con Artemio Franchi.
Dal 1972 al 1988 fu Presidente del Comitato Regionale Siculo A.I.A.
Dal 1988 al 1990 fu componente della Commissione Consultiva della Presidenza A.I.A.
Fu Commissario Speciale per la serie A e B fino al raggiungimento dei 70 anni d’età.
Molte le onorificenze ricevute nel corso degli anni:
Nel 1935 nominato Cavaliere della Corona d’Italia.
Nel 1969 Premio nazionale  “Renato Gianni” quale Dirigente Nazionale dell’A.I.A. particolarmente distintosi.  
Nel 1975 nominato Cavaliere della Repubblica.
Nel 1977 Stella d’argento del CONI per meriti sportivi.
A cura dell' A.b. Pippo Lentini
Nel 1979 Premio “Raffaele Scorzoni”  quale migliore Presidente Regionale.
Nel 1993  viene nominato Dirigente Benemerito della FIGC.
Muore a Messina  l’ 8 marzo 1999
Nel 2003 il Consiglio Direttivo Sezionale, decide di intitolare la  Sezione, già intitolata all’Arbitro Attilio Puglisi, all’Arbitro Dirigente Benemerito Salvatore Rizzo.
Il 15 Dicembre 2003, nel corso di una cerimonia alla quale hanno partecipato i Dirigenti Nazionali e Regionali dell’AIA, le Autorità sportive, civili e religiose  ed alla presenza dei Suoi familiari, che hanno donato alla Sezione le onorificenze ricevute da Salvatore Rizzo nel corso della Sua prestigiosa carriera,  vengono inaugurati i nuovi locali di Via S.Sebastiano a Lui intestati.

A CURA DELL'A.B. PIPPO LENTINI


Il ricordo del Cavaliere Rizzo nelle parole del presidente Orazio Postorino

"Ricordo con grande commozione quando, ritrovandomi insieme al Cavaliere Rizzo (in foto con Concetto Lo Bello), egli usava chiamarmi “presidente” o presentarmi agli altri dicendo:  “il mio presidente”.
Proprio lui, che era stato il "Presidente dei presidenti" ed il Presidente di intere generazioni di arbitri!
Penso che solo un uomo grande per la nobiltà del suo animo  e non certamente per le cariche ricoperte, poteva riuscire in tanto.
Interppretando il pensiero di coloro che l’hanno conosciuto, credo di poter senz’altro immaginare che, al suo arrivo nel regno dei cieli, là dove c’è posto solo per gli uomini buoni, per gli uomini retti, per coloro che, come il Cavaliere Rizzo, hanno speso la loro esistenza al servizio della famiglia, del lavoro e dello sport, nel regno dei cieli, dicevo, c’è stata una grande festa.  Perche è arrivato un uomo grande, un uomo buono.
Un grande uomo buono!
Noi siamo ancora increduli per questa scomparsa, probabilmente per quel particolare sentimento che ci fa immaginare eterne le cose belle di questa vita.
Increduli, ma nel ricordo dei suoi insegnamenti, della sua rettitudine, della sua saggezza, del suo volere una parola buona  a tutti i costi.
A noi anche il ricordo delle sue  caramelle:  “ le caramelle  del Cavaliere Rizzo”.
Quelle caramelle che da nord a sud, da levante a ponente, hanno accompagnato le ansie e le vicende di generazioni di arbitri.
Non c’è angolo dell’Italia arbitrale che non abbia conosciuto le caramelle del Cavaliere Rizzo. Quelle caramelle, ognuna delle quali voleva essere un gesto d’incoraggiamento, un suggerimento, un monito.
Uomo d’altri tempi, usavamo dire!
Ma di quali tempi, mi chiedo? perchè il Cavaliere Rizzo di tempi e di generazioni ne ha trascorse.  E galantuomo e’ nato e galantuomo se ne è andato!
E così lo ricordiamo e lo ringraziamo di quanto ci ha dato, sperando di rivederlo un giorno, là dove la vista non ha fine e l’Eterno premia chi ha ben speso la vita terrena".

 
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