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GABRIELE BELLINGHIERE IN PROMOZIONE:
UN PREMIO ALL’IMPEGNO ED ALLA PERSEVERANZA


Coadiuvato dai colleghii Antonio Spanò e Domenico Restuccia, domenica 23 dicembre, con la gara Real Giarre – Enna Calcio, ha fatto il suo esordio in promozione Gabriele Bellinghiere. All’indomani della gara, in una sezione gremita di colleghi che si scambiavano gli auguri di buone festività, Gabriele ci ha dato la possibilità di scambiare due chiacchiere con lui.
Gabriele, un esordio molto atteso, che finalmente è arrivato. Quali sensazioni hanno accompagnato la designazione e come è andata la gara?
“L’esordio non è stato inaspettato. Ho avuto l’osservatore “decisivo” due settimane fa e sapevo che questa designazione sarebbe potuta arrivare da un momento all’altro. Ho avuto la fortuna di essere stato designato con due colleghi della mia stessa sezione; li conoscevo molto bene e mi hanno subito messo a mio agio. La gara è stata molto semplice, ma mi sono divertito e credo che questa sia la cosa più importante.”
Si parlava prima degli assistenti: come ti sei trovato ad arbitrare in terna?
“Non è stata la prima volta perché avevo già arbitrato con gli assistenti in una gara dei campionati universitari. Inizialmente l’abitudine ti spinge a comportarti come se arbitrassi da solo, ma dopo un po’ ci si abitua e credo che il mio posizionamento ed i miei spostamenti siano stati adeguati per tutta la durata della gara. Ho sempre mantenuto con loro il contatto visivo e mi ritengo molto soddisfatto.”
Torniamo alle origini: perché hai deciso di diventare arbitro?
“Fu mio padre ad avvicinarmi all’arbitraggio. All’inizio non ero molto convinto e la cosa che più mi affascinava era possibilità di entrare gratis allo stadio. Pian piano però, iniziando a frequentare il corso e la sezione, mi sono sentito sempre più coinvolto. L’arbitraggio è una passione che cresce giorno dopo giorno, diventando quasi una malattia.”
Quanto è stata importante la Sezione nel tuo appassionarti?
“La Sezione, ed è il consiglio che rivolgo ai più giovani, deve diventare la seconda casa dell’arbitro. Abbiamo la fortuna di avere dirigenti di grande spessore tecnico e di grande valore umano. Abbiamo il dovere di approfittarne per crescere sia come uomini, sia come arbitri.”
A quali persone vuoi dedicare questo esordio in promozione?
“Primi fra tutti ai miei genitori, che mi hanno permesso di far parte di questa splendida famiglia, che mi hanno sempre accompagnato nei posti più disparati della Sicilia e che mi sono stati vicini nei momenti più difficili della mia carriera arbitrale; al mio primo presidente Orazio Postorino: è con lui che ho iniziato questa avventura ed anche ora, da componente del comitato regionale, è un punto di riferimento per gli arbitri messinesi; all’attuale presidente Massimiliano Lo Giudice, che considero un secondo padre e che non si è mai stancato di dispensare preziosi consigli; non può mancare infine un ringraziamento ad Enzo Meli, che mi ha consentito di crescere soprattutto sotto il profilo tecnico e, non c’è bisogno che lo dica io, conosce il regolamento come pochi in Italia.”
Come ben sai da poche settimane, grazie anche all’estenuante lavoro svolto nelle scuole dal nostro presidente Massimiliano Lo Giudice e dal nostro vicepresidente Santino Morabito, la nostra sezione ha ampliato il suo organico provinciale con quaranta nuovi arbitri. Che consigli ti senti di dare a loro e a chiunque decidesse di avvicinarsi al mondo dell’arbitraggio?
“Il mio consiglio è di appassionarsi e di viverlo con grande serietà. L’arbitraggio ha la capacità di farti crescere e di farti diventare uomo molto prima dei tuoi coetanei. Il mio consiglio è inoltre quello di frequentare assiduamente la sezione e di approfittare delle ricchezze che possiede, di non abbattersi alle prime difficoltà perché è proprio il superare i momenti difficili che ti rende un grande uomo ed un buon arbitro.”

Roberto Scardino

 
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