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Un esordio dopo l’altro in casa AIA Messina per un gennaio tanto ricco di soddisfazioni. Terminati i botti di inizio mese, infatti, tocca ad Andrea De Francesco chiudere la parata nostrana sui campi regionali con l’esordio in Eccellenza.
Dopo il consueto giro di pasticcini, ci ritroviamo insieme per l’ormai classica intervista: "è passato quasi un anno dall’ultima volta. A gennaio 2015 avevo fatto la mia prima gara in Promozione ed adesso eccomi qua. Ho puntato forte su questo obiettivo, consapevole della mia età e delle mie possibilità; fin dalle prime battute della stagione ho dato il massimo, ho avuto un osservatore e un organo tecnico, e sentivo nell’aria che la partita stava per arrivare, poi, quando una decina di giorni fa, il presidente Postorino mi ha preso da parte per comunicarmi l’esordio ho iniziato a non star più nella pelle".
Andrea, mette subito in pratica gli insegnamenti dei colleghi più esperti e, una volta ricevuta la fatidica designazione: "ho iniziato immediatamente a cercare tutte le informazioni possibili sulle squadre (Orlandina e Rosolini), preparando al meglio la gara non solo dal punto di vista mentale, ma anche tattico. Poi ho impostato l’allenamento in modo specifico, focalizzando la gara della domenica come punto centrale della prestazione". Nella sua pur giovane vita Andrea può vantare un bagaglio già colmo di esperienze, avendo guadato il fiume da entrambe le sponde: "quando ho iniziato vedevo l’Associazione in modo strano, non riuscivo a comprenderne alcuni aspetti; avendo fatto il calciatore forse non riuscivo a fare mia la mentalità del direttore di gara. Poi, pian piano, la famosa "malattia" mi ha contagiato ed ora non riesco a pensarmi lontano dai ragazzi con cui ho stretto rapporti anche fuori dalla Sezione. Una volta arrivato in Seconda categoria, poi, ho cambiato marcia, ho iniziato ad allenarmi bene e adesso ho un approccio molto diverso all’arbitraggio".
Uno dei fautori di questa svolta non può che essere il "Deus ex Machina" di via S. Sebastiano: "mi sento di ringraziare una persona in particolare: il presidente Massimiliano Lo Giudice. Max mi ha aiutato durante il mio percorso, nei momenti di difficoltà spronandomi e incoraggiandomi sempre; poi, non posso non citare anche il presidente Postorino e tutti i miei colleghi che hanno sempre creduto in me".
Dopo uno sguardo così ampio al passato una piccola finestra sul futuro: "l’unica cosa che posso dire è che voglio dare il massimo, e pensare gara per gara".
Parole poche, intenzioni chiare.
Valerio Villano Barbato