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"IO C'ERO": IL NOSTRO TALENT ALLA DUE GIORNI DI COVERCIANO
Enrico Gemelli, il nostro collega scelto, insieme ad altri 107 fischietti, provenienti da tutta la penisola, per partecipare al progetto Uefa “Talent & Mentor”, è appena tornato in Sezione dopo due giorni passati a Coverciano, la casa per eccellenza del calcio italiano.
Diventato ormai un habituè dei nostri “microfoni” il buon Enrico ci ha voluto raccontare le mille emozioni vissute durante il Raduno, svoltosi il 23 ed il 24 novembre, cha ha visto la presenza del meglio delle nuove leve dell’arbitraggio nostrano. Le “palpitazioni” iniziano quando il fatidico cancello del quartier generale della Nazionale si apre davanti ai suoi increduli occhi: “L'arrivo è stato emozionante. Fino a quando non ero sul taxi per Coverciano ancora non avevo capito bene cosa mi aspettava. Una volta arrivato al cancello della struttura, le gambe hanno iniziato a tremarmi. Vedere tutte le immagini della nazionale di calcio, della vittoria dei mondiali del 2006, lo stemma della Figc: era una cosa quasi surreale per me. Poi, arrivati in aula magna, ci siamo trovati davanti a tanti arbitri di Serie A. La cosa che ci ha stupito è stata vedere Massa e Damato parlare tranquillamente, senza alcun nervosismo, nonostante il giorno dopo fossero impegnati nella direzione di una gara importante di Serie A. Un intervento senz’altro molto emozionante è stato quello di Danilo Giannoccaro, responsabile CAI. Nonostante abbia parlato per 50 minuti, è stato in grado di tenere sempre al massimo la soglia di attenzione, riuscendo a non far mai perdere la concentrazione a un uditorio, che per ovvi motivi, poteva risultare facile preda della distrazione. Giannoccaro, come del resto tutte le commissioni nazionali, lavora molto sulla "testa" degli arbitri, puntando al miglioramento della motivazione e del momento precedente la gara ”.
L’aspetto motivazionale è senz’altro uno di quelli che ha permesso a Enrico di potersi sedere nell’Aula Magna di Coverciano, lui che solo qualche anno fa si presentava al corso arbitri quasi per gioco e adesso si ritrova nell’élite regionale: “Stavo tornando da una partita di Promozione quando mi è arrivata la convocazione per l'evento. Nonostante la notizia fosse già nell’aria da qualche tempo, averne la certezza mi riempiva comunque di orgoglio. Arrivare a vedere dal vivo gente che fino a qualche giorno fa potevo solo ammirare in tv rappresentava una soddisfazione immensa. Un ricordo che rimarrà sempre nella mia mente, sarà lo spessore di personalità come Alfredo Trentalange e Pierluigi Collina. L’intervento di Trentalange ha avuto una carica impressionante: mi ha fatto tornare a casa molto più motivato, con una crescita sia dal punto di vista arbitrale, sia dal punto di vista umano. Che dire poi di Collina: avere la possibilità di interagire con un vero e proprio mito è qualcosa che non dimenticherò mai. Torno a casa con la convinzione che potrò diventare qualcuno, che un giorno tornerò a Coverciano non più come Talent, ma magari come arbitro di Serie A, chissà”.
Naturalmente la speranza di Enrico non può che essere la nostra, ma, come lui stesso tiene a precisare: “E' stata un'esperienza stupenda, ma ancora non ho fatto niente. Mi aspetta una lunga strada che spero di percorrere fino alla fine, perché le motivazioni non mancano. Sono abbastanza maturo per esprimermi al meglio in questa Associazione. Affronto tutto con la stessa umiltà che ho riscontrato in grandi personalità come i vari Nicchi, Collina, Trntalange ecc... Le motivazioni e gli stimoli ci sono, ma volerò sempre basso perché ancora non sono nessuno”. Un Nessuno con un talento speciale, un po’ come quello che sconfisse Polifemo. Ci rivediamo in Serie A, magari non fra Venti Anni.
Simone Intelisano
con la collaborazione di Valerio Villano Barbato