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MELIA DI SCILLA 2013: UN RITIRO PER CRESCERE INSIEME
Ai nastri di partenza la nuova stagione con lo stage dedicato agli arbitri OTS


Molti dicono che come la prima volta non c’è niente; che la prima è l’unica, sola, irripetibile esperienza. Non sono d’accordo. Più o meno 365 giorni fa, mi imbarcavo per il mio primo ritiro arbitrale, vecchio di età ma praticamente una recluta in mezzo a colleghi ben più esperti di me. Oggi, con qualche partita in più, e soprattutto con tanta vita passata tra le mura della Sezione, con l’emozione dell’amante appassionato che, dopo un lungo periodo di assenza, finalmente ritrova la ragazza da lui desiderata, apro la mia seconda avventura in quel di Melia di Scilla quasi da veterano, e mi diverto a vedere negli occhi e nelle movenze dei nuovi arrivati i gesti che anch’io avevo compiuto solo qualche tempo prima di loro.
Riuniti all’ormai classico punto di partenza rappresentato dall’imbarcadero della Caronte di Viale della Libertà, siamo pronti per attraversare l’amico Stretto e iniziare lo stage pre-campionato con un bagaglio di speranze e promesse, destinate a trasformarsi al più presto in realtà vincenti e convincenti.
Un gruppo più che mai eterogeneo di fischietti, mescolato al “Direttivo” quasi al gran completo, arriva in terra calabra pronto per le prime lezioni di tattica e preparazione alla gara. Come avvenuto già l’anno precedente la qualità dei “docenti” è decisamente elevata: Christian Valerio, Umberto Cucè e Santino Morabito, saranno i relatori di una tre giorni che si preannuncia molto intensa. Ad aprire i “corsi” ci pensa
Christian, ex arbitro CAN D che con una sapienza magistrale, educa i neofiti dell’arte arbitrale alla preparazione di un match. Come avremo più volte a sentire durante la lezione, “la partita vera non comincia al momento del fischio d’inizio, ma dall’istante in cui la mail-designazione arriva sul pc del direttore di gara”. Dopo due ore passate in religioso silenzio, ad apprendere le preziose nozioni, è tempo di relax. Come in ogni ritiro che si rispetti, infatti, non mancano i momenti aggregativi, vero punto forte della nostra Sezione, buoni per cementare lo spirito di gruppo, che, al pari di una buona prestazione arbitrale, è fondamentale alla crescita sia dei singoli che della collettività. Il “Villaggio del Pino”, location scelta come da consuetudine ormai, offre i confort più svariati: piscina, campo da calcio, da basket, tavolo da biliardo e un’ampia sala. C’è solo l’imbarazzo della scelta. Al pomeriggio, come di consueto, dopo gli approfondimenti tecnici e regolamentari in aula, sessione di allenamento sotto l’occhio vigile dell’intero staff “dirigenziale”, con il Presidente Lo Giudice intento a registrare le prestazioni coordinate dal buon Enzo Meli, a voler ricordare che se siamo venuti qui non è soltanto per divertirci.
Dal momento che la lezione sulla preparazione alla partita ci ha condotto fin dentro il terreno di gioco ora è tempo di farla iniziare questa gara, e per farlo nel modo giusto ci affidiamo a Umberto Cucè, ex assistente CAN D, che, nella seconda giornata di ritiro, ci spiega cosa l’arbitro deve fare, e come deve farlo dal momento del fischio d’inizio in avanti; simulazioni in area sul posizionamento corretto, prove di ingresso in campo, e persino piazzamento su eventuale minuto di silenzio. Non sfugge nulla. Per preparaci al meglio bisogna mettere in conto ogni eventualità, e il nostro maestro è uno di quelli che ama non lasciare nulla di inevaso. Nel pomeriggio c’è spazio anche per una partitella tra vecchi e nuovi, che vede qualche giocata di classe, tanto per rimarcare che anche col pallone tra i piedi ci sappiamo fare.
Arrivati quasi alla fine del nostro raduno, è il momento del vice presidente Santino Morabito, giunto apposta
per ricordarci l’importanza della presenza arbitrale. L’arbitro che non sa farsi valere in campo non ha alcuna possibilità di uscire vincitore dalla disputa della sua personale partita contro le due squadre, entrambe sue avversarie. Come un matador nell’arena il direttore di gara deve sapersi destreggiare con eleganza e autorevolezza, mostrandosi fermo nelle sue decisioni, e sicuro nelle sue scelte. Piccoli ma essenziali appunti che i presenti avranno sicuramente stampato a caratteri infuocati nei loro cervelli.
Gli attenti osservatori avranno forse notato che da questo resoconto manca qualcosa. No ragazzi tranquilli, non sono ancora del tutto rimbambito. Il piatto più dolce ho voluto lasciarlo alla fine, come il dessert arriva a degna conclusione di un sontuoso banchetto.
La tradizione vuole che non esista manifestazione dell’AIA Messina senza la presenza del “Presidentissimo” Orazio Postorino, oggi componente CRA ma sempre vicino, con il cuore e con la mente, alle vicende della nostra sezione; ebbene quest’anno, insieme al vicepresidente Gianni Aveni, è stato gradito ospite, o forse sarebbe meglio dire padrone di casa, della seconda giornata del nostro stage.
Invece della solita lezione però, si è limitato a raccontarci quello che è il vero senso di appartenenza ad una Sezione come la nostra: “Molti di voi ancora non lo sanno, ma varcando quella porta hanno incontrato il proprio migliore amico, il compare di nozze, il compagno di vita e di bevute”. Cosa aggiungere a queste parole che quasi strappano una lacrima. Nulla. Essere arbitro è molto di più che scendere in campo la domenica, indossare una divisa e portare alla labbra un fischietto. Spesso la parte difficile del nostro compito è quella fuori dal campo: saper crescere come uomini, oltre che come atleti non è missione facile nemmeno per il migliore dei nostri colleghi. L’AIA Messina forma arbitri, assistenti, osservatori, ma soprattutto aiuta a tirar fuori il meglio da ognuno di noi. Il limite che ognuno può raggiungere questo nessuno lo sa, quello che è certo però, è che chi entra nel nostro mondo inizia un’avventura che lo porterà a crescere. Insieme. Il Ritiro di Melia è stato questo: una grande occasione per conoscersi, un momento per affrontarsi e confrontarsi. Un momento che per molti di noi rimarrà nel cassetto dei ricordi, e che, fra qualche anno tireremo fuori, insieme alle foto ormai un po’ sbiadite di quando indossavamo divisa e calzettoni per andare a dirigere in giro per l’Italia. AIA MESSINA: Atleti, Arbitri, Uomini.


Valerio Villano Barbato

LO STAGE VISTO DA ANDREA PINIZZOTTO

È domenica mattina ma alle ore 8 in punto, agli imbarcaderi della Caronte, c’è l’appuntamento per la partenza: là ci aspetta il nostro Presidente Massimiliano Lo Giudice, fremente come non mai, impaziente come ognuno di noi arbitri di arrivare a Melia ed iniziare a lavorare. Tanto lavoro dal punto di vista tecnico, atletico e, soprattutto, formativo, in quanto, come il nostro Presidente tiene giustamente a sottolineare, un arbitro è tale non solo dentro, ma soprattutto fuori dal campo!
I giorni di lavoro sono divisi in fasce orarie: durante la mattina, sono previste le lezioni tenute sul terreno di gioco da Christian Valerio, Umberto Cucè e Santino Morabito; il pomeriggio, invece, le lezioni in sala conferenze di Enzo Meli, cultore e non solo del Regolamento del Giuoco del Calcio; dopo le lezioni, di nuovo sul campo per il lavoro atletico, sotto la supervisione dello stesso Enzo.
Durante il primo giorno dello stage, abbiamo subito svolto un test sul Regolamento, quindi la lezione tenuta da Christian, il quale delinea come un arbitro deve prepararsi all’incontro al quale è stato designato; dopo pranzo, video-quiz e approfondimento sul regolamento; quindi allenamento sul campo e, prima di cena, gara amichevole tra colleghi... arbitro designato: Marco Gugliandolo!
Il secondo giorno, “l’avvocato” Umberto ci descrive minuziosamente le posizioni che un arbitro deve tenere durante le varie fasi della gara; nel pomeriggio la gradita visita di Orazio Postorino, presidente uscente e membro del CRA Sicilia, quindi allenamento e, poi, tempo libero per stare insieme e consolidare l'amalgama.
Il terzo giorno, Santino ci illustra quali sono i comportamenti che deve tenere un arbitro durante la gara. Durante la fase pomeridiana, il nostro Enzo chiarisce le nuove disposizioni riguardo la regola 11, sottolineando quando la posizione di fuorigioco è punibile con l’ausilio di video esplicativi. Successivamente dobbiamo misurarci nella parecchio temuta prova dello Yo-Yo test.
Tanto lavoro, quindi, ma anche svago e goliardia tra colleghi: lo stage è anche un opportunità per favorire l’affiatamento e l’intesa nel gruppo. La sera prima della partenza ci siamo riuniti per assistere a video illustranti le gesta della squadra di calcio della nostra Sezione: ne approfitto per complimentarmi con i miei colleghi per la vittoria conseguita al “Torneo dell’Amicizia e della Memoria”!
Lo stage è, dunque, giunto alla sua conclusione ed è il momento dei saluti: emozione visibile negli occhi e nelle parole di Massimiliano, orgoglioso di guidare la Sezione di Messina.
Orgoglio che noi arbitri condividiamo.
Un sentitissimo grazie al Presidente, al Consiglio Direttivo, ai colleghi, e alla nostra Sezione!



Si informano gli utenti che non tutti gli i-phone o gli smart-phone consentono la corretta visualizzazione  della foto gallery (a sinistra) e del video dello Stage sotto pubblicato.
Per ogni buon fine, lo stesso video è stato predisposto in due diversi formati flv (a sinistra) e mp4 (a destra).

<br /> Video Stage OTS formato "flv"
Video stage formato mp4
 
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