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QUATTRO CHIACCHERE CON I NOSTRI PROMOSSI
A conclusione di un’annata di intenso lavoro per la nostra Sezione la più classica delle ciliegine è arrivata nella giornata del 2 luglio, quando nella sala del Consiglio Federale della FIGC a Roma sono stati ufficializzati gli organici per il 2013/2014. Per i nostri colori ottime notizie, con quattro associati promossi agli organi tecnici superiori: gli arbitri Alberto Santoro e Giuseppe Trischitta, passano rispettivamente alla CAN D e alla CAI, confermandosi come due dei migliori prospetti che abbiamo partorito negli ultimi anni; l’assistente Angelo Saija va a rinfoltire la schiera in CAN D, dopo una brillante stagione tra i più duri campi della regione e l’osservatore Filippo Restuccia approda in CAN 5, unico tra i colleghi a ricoprire l’incarico nel massimo organo tecnico del “futsal”. In occasione del raggiungimento di questi prestigiosi traguardi abbiamo raggiunto telefonicamente i nostri amici per scambiare a caldo quattro chiacchiere e farci raccontare le loro impressioni, in questo momento cosi importante della loro carriera arbitrale.
“Sonoramente” emozionato il buon Peppe Trischitta è il primo a passare sotto il torchio delle domande di rito: “Ma davvero vuoi farmi l’intervista? Ma dici sul serio?” Sono le prime parole alzata la cornetta di un ragazzo semplice e genuino che merita questo traguardo per la sua disponibilità oltre che per le sue indubbie doti tecniche: “Di fronte a questa nuova esperienza sicuramente arrivo preparato, sono pronto per quello che mi aspetta”, per quanto riguarda il nuovo livello qualitativo Peppe ha le idee molto chiare “sicuramente abbandonando i nostri campi, dove oltre alla mera direzione è molto importante il carattere, e andando ad arbitrare in CAI, bisognerà stare più attenti all’aspetto tecnico della direzione di gara, in quanto le squadre tendono a chiacchierare di meno e a mettere tutto sul piano del gioco. Arrivare a dirigere partite dove il livello tecnico sarà maggiore rispetto a quelle della regione, sarà di per sé uno stimolo per continuare a fare bene”; pensando a dove si trova adesso, Trischitta, fatica un po’ a credere che tutto sia iniziato quasi per caso, guardando una partita diretta da uno dei suoi amici storici: “così, per gioco, insieme a Nicola, (Maddocco, n.d.a.), andai a vedere una partita di un nostro collega e adesso sono qui... sembra quasi un sogno”. Ma l’evento che ha fatto scattare la molla in Peppe è successo solo un annetto fa: “Arbitravo un match combattuto su un campo difficile e per la prima volta presi un cazzotto. Allora compresi una cosa fondamentale: per arrivare da qualche parte dovevo svegliarmi. E da quel momento in poi ho cambiato marcia”. Possiamo dire senza dubbio che la marcia innestata siaquella giusta. Lasciato Peppe ai giusti festeggiamenti è il momento di passare ad Alberto Santoro, oggi punta di diamante tra i nostri fischietti e non solo. Di primo acchito appare spavaldo e un po’ spaccone, ma conoscendolo meglio ci si accorge subito che quello che si ha di fronte è un ragazzo d’oro che oltre alle doti tecniche possiede una capacità non comune ai giorni nostri: il cuore. Lo raggiungiamo in serata, e le sue prime parole lasciano trasparire tutta la sua umiltà: “Sono molto tranquillo oltre che soddisfatto per questo traguardo raggiunto, per me, oltre ad essere un grande onore, sarà un onere non da poco perché andrò a ricoprire il ruolo che è stato di altri quotati colleghi prima di me”. Alberto è stato protagonista di una stagione eccellente, condotta alla grande dall’inizio alla fine: “durante questa annata, come del resto in tutta la mia carriera, si sono alternati tanti sacrifici a tanti momenti di “piacere”, perché se è vero che per 4-
Finito con gli arbitri passiamo a uno che usa il secondo strumento della nostra dotazione, Angelo Saija, assistente arbitrale promosso alla Can D: “una grande soddisfazione la mia promozione, mi sono reso conto di avere possibilità per fare il salto quando le trasferte per cui venivo designato avevano un chilometraggio sempre maggiore. Allora ce l’ho messa tutta per raggiungere un obiettivo davvero incredibile”. Angelo, un po’ come i ragazzi che controcorrente vogliono fare il portiere quando si va a giocare tra amici, fa parte di quella schiera di associati che invece di prendere il fischietto la domenica impugnano la bandierina “la mia scelta di fare l’assistente è stata dettata da un fattore molto semplice, quello anagrafico. Essendo già in la con l’età e non avendo possibilità di crescita ho deciso di provare l’avventura arbitrale in questo modo”, i fatti gli hanno dato decisamente ragione. L’arrivo in Serie D tuttavia non è un punto di arrivo ma solo uno stimolo maggiore per muovere verso altri traguardi: “io ci credo, sento la fiducia della sezione e del CRA, che voglio ringraziare in modo particolare; adesso, allenandomi al meglio e cercando di fare sempre di più domenica per domenica voglio cercare di raggiungere altri traguardi sempre più importanti”.
Ultimo, ma non ultimo, ad essere stato contattato per questa allegra intervista è stato Filippo Restuccia, osservatore e associato di lunga data che dopo un lungo percorso iniziato quasi trent’anni fa è entrato nell’organico della CAN 5 in qualità di osservatore. Molti forse sottovalutano l’importanza di questa figura chiave per la crescita di un arbitro, ci facciamo spiegare il compito dell’osservatore proprio da Filippo: “Il ruolo dell'O.A. è fondamentale per la crescita di un arbitro; egli non è altro, infatti, che un direttore di gara meno giovane e senza fischietto, che deve cercare di trasferire il più possibile la propria esperienza al collega, aiutandolo sia a limare i propri difetti che a fargli acquisire sempre più la consapevolezza del ruolo cui è chiamato. Deve sostanzialmente assumere la figura del fratello maggiore che possedendo più esperienza, guidi con mano sicura il più giovane alla risoluzione delle varie problematiche che possano avere influito sulla prestazione. Fatta questa premessa, sarà poi importante riuscire ad instaurare subito un buon rapporto coi colleghi che porti ad un colloquio sereno e proficuo, non assumendo toni cattedratici o inquisitori, ma bensì ragionando serenamente sulla prestazione, evidenziandone i lati positivi che servono a far consolidare il livello di crescita raggiunto dal collega e soffermandosi sulle cose su cui ancora l'arbitro dovrà lavorare per perfezionarsi e migliorare ancora”. Un osservatore esperto come Restuccia sicuramente non avrà problemi a calarsi in questa nuova esperienza ma, di certo ci saranno alcune differenze tra le categorie regionali e quelle nazionali, anche per chi ha il ruolo di osservare le direzioni altrui: “Le principali differenze consisteranno nel diverso grado di maturazione raggiunto dagli arbitri; i colleghi che dirigono in regione, sono ancora in piena fase di crescita con notevoli margini di miglioramento e tantissimi angoli ancora da smussare, i nazionali invece devono lavorare soprattutto sui dettagli per perfezionare quelle lacune che ancora si portano dietro. Sotto l'aspetto psicologico invece le differenze saranno soprattutto nell'approccio e nelle aspettative che i direttori di gara hanno nei confronti dell'O.A. In regione i ragazzi sono come “spugne" pronti ad ascoltare ed a fare tesoro di ogni parola detta loro col preciso intento di aiutarli nel loro percorso di crescita. I nazionali invece, sono arbitri notevolmente più esperti, qualcuno potrebbe perfino commettere l’errore di sentirsi “arrivato” considerando il colloquio con l'O.A. solo in funzione del voto. Sarà fondamentale quindi soprattutto con questi ultimi spostare l'argomento della discussione evitando nel contempo però di avventurarsi in percorsi tortuosi che difficilmente porterebbero a qualcosa di costruttivo. Sarà fondamentale riuscire a trasmettere il concetto che il voto non è un numero che serve a far media o peggio ancora l'unica cosa che conta, ma rappresenta soltanto la sintesi talvolta un po' striminzita di tutta la prestazione che inizia con la designazione e si conclude con l'ultimo degli adempimenti previsti”.
Infine, un pensiero sulle emozioni particolari che prova chi, ormai veterano della tessera, coglie un obiettivo di tale importanza: "È difficile riassumere con un semplice aggettivo ciò che si prova a caldo quando si raggiunge un traguardo così prestigioso. La prima sensazione è di gioia mista alla soddisfazione per avere coronato un percorso che non è solo la risultante di una stagione, ma rappresenta invece la sommatoria di tanti tasselli incastonati negli anni, perché una meta non può raggiungersi indovinando una stagione, ma impegnandosi costantemente negli anni e cercando di migliorarsi sempre più, traendo spunto da tutti gli errori commessi e dal confronto con tutti gli altri colleghi. Io poi ritengo, che un successo non rappresenti un punto di arrivo, ma sia invece il raggiungimento di una ulteriore tappa di un cammino che personalmente è iniziato il 1/02/1987, e che mi auguro continui ancora a lungo. In questo momento però sento di dover condividere questo traguardo con tutta la sezione, ringraziando il presidente e tutto il consiglio direttivo che non mi hanno fatto mai mancare il loro prezioso apporto. Ringrazio infine la commissione regionale nelle persone di Andrea Liga e Luigi Pillitteri che nell'operare le proprie valutazioni hanno deciso di premiare la mia persona. Anche se la soddisfazione più grande sarà quella di poter nuovamente rappresentare Messina nella massima divisione del calcio a cinque”.
In bocca al lupo ragazzi e che questa nuova avventura sia solo l’inizio di una storia con un finale ancora più glorioso.
Valerio Villano Barbato
RUOLI ARBITRALI 2013/2014
Si è tenuta martedì 2 luglio, con inizio alle ore 14.30, nella Sala del Consiglio Federale della FIGC a Roma, la consueta conferenza stampa di fine stagione per la presentazione delle risultanze dell’annata sportiva appena conclusa. In tale circostanza sono stati presentati i nuovi organici arbitrali per la stagione 2013/2014.
Insieme con il Presidente Marcello Nicchi, il vice Narciso Pisacreta ed i Componenti del Comitato Nazionale, presenti i Responsabili degli Organi Tecnici Nazionali.
Sono, quindi, stati resi noti i passaggi di categoria e, per la nostra Sezione, sono transitati all'Organo Tecnico superiore i colleghi:
Alberto Santoro promosso Arbitro alla CAN D
Angelo Saija promosso Assistente alla CAN D
Giuseppe Trischitta promosso Arbitro alla CAI
Filippo Restuccia promosso Osservatore alla CAN 5
Ad Alberto, Angelo, Giuseppe e Filippo il plauso del Direttivo Sezionale ed i complimenti dei colleghi tutti, con l’auspicio che la odierna affermazione rappresenti solo una ulteriore tappa di un lungo e proficuo percorso.