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Archivio > News > 2012/2013

UNA COINVOLGENTE RIUNIONE SUL FUTSAL


Si è svolta, presso la sala congressi dell’Hotel Plaza di Villa San Giovanni (RC), una riunione tecnica intensa e interessante. Ospite della serata, organizzata dalla sezione di Reggio Calabria, è stato MASSIMO CUMBO, Responsabile della CAN 5 dal 2010.
Dirigente, arbitro, ma prima di tutto uomo dalle grandi qualità, Cumbo ha saputo trasmettere al parterre quella che è l’essenza di questo sport – il Calcio a 5 – che ormai riscuote notevole interesse sia a livello nazionale che internazionale.
A dare inizio alla serata è stato il padrone di casa, Presidente della sezione reggina, Gino Idone che ha presentato quelle che erano le partecipazioni illustri della riunione. Erano presenti, infatti, molti arbitri e dirigenti che hanno fatto la storia del Futsal in Italia, ma anche giovani dirigenti e giovani arbitri che ne rappresentano il futuro.
Successivamente la parola è passata a Stefano Archinà – Presidente CRA Calabria, Rosario D’Anna e Maurizio Gialluisi – Componenti nazionali Macroregione Sud, Francesco Falvo – Componente nazionale CAN 5, Filippo Capellupo – Componente nazionale Osservatorio Violenza Arbitri e Fabio Gelonese – Arbitro internazionale di calcio a 5.
Numerosi anche gli arbitri provenienti dalla vicina Sicilia: alcune delle sezioni isolane hanno colto al volo l’invito del Presidente Idone per poter prendere parte ad un evento di spessore come questo.
MASSIMO CUMBO ha intrecciato nel suo discorso informazioni generali su quello che lui stesso ha definito “calcio d’elite” con racconti di esperienze personali e consigli di carattere tecnico e comportamentale. Dopo aver brevemente narrato la storia del Futsal e l’evoluzione del team degli arbitri ha evidenziato come in Italia i fischietti del calcio a 5 siano degli specialisti, a differenza di altre nazioni dove, ad esempio, gli stessi sono anche assistenti del calcio a 11. Alla Can 5, ha spiegato, lavorano per fare selezione di merito e perfezionamento. Per fare questo sono importanti la fase atletica, perché è necessario essere scattanti e rapidi, la fase didattica, perché il primo presupposto per esercitare bene in questo ambito è la conoscenza delle regole in continua evoluzione, ma soprattutto serve il confronto, anche con ambienti “esterni” come quello del Calcio a 11, per crescere e disporsi per operare tutti nello stesso modo.
Il settore italiano del Futsal è in continua crescita: oggi ne fanno parte 336 arbitri tra i quali circa una ventina di donne. Questo è motivo di grande orgoglio per chi, come MASSIMO CUMBO, nel calcio a 5 ha creduto e continua a credere. “Alla CAN 5 ci si diverte con professionalità” – così ha voluto chiudere il suo intervento.
La serata è continuata nella sala ristorante dell’Hotel dove la presenza agli stessi tavoli di associati appartenenti a diversi ruoli e a diverse sezioni ha dato la possibilità di mettere in pratica il confronto di cui poco prima si era discusso.
Nessuno è rimasto deluso: le aspettative erano alte, ma MASSIMO CUMBO ha saputo essere all’altezza. Probabilmente anche per la spontaneità nel parlare e per l’entusiasmo nel raccontare e innalzare questa pratica sportiva.

Rosita Janira Caputo

MASSIMO CUMBO : DAI CAMPI D'ECCELLENZA AI MONDIALI DI FUTSAL


Venerdì 11 gennaio, al Plaza Hotel di Villa San Giovanni (RC), al termine dell'importante ed interessante riunione tecnica sul Calcio a 5, abbiamo avuto la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con Massimo Cumbo, attuale responsabile nazionale della CAN5, autore di una strepitosa carriera sul campo: ha diretto 206 gare in Serie A e 188 da internazionale; ha diretto quattro volte la Finale del Campionato, una volta quella di Coppa Italia e due volte la finale di Supercoppa; ha diretto in ambito internazionale due finali di Coppa Intercontinentale, due finali di UEFA European Futsal Championship; nel 2004 ha diretto la finale per il terzo posto ai Mondiali FIFA di Taipei fra Argentina e Brasile; infine ha diretto più volte le finali di UEFA Futsal Cup (la Champions league del calcio a 5).
Quando e perché hai scelto di lasciare il calcio per dedicarti al calcio a 5?
Parliamo della preistoria dell'arbitraggio: fine anni '80, inizio anni '90. In quel momento l'arbitro dell'AIA poteva dirigere in tutte e due le discipline. Io ero giunto all'arbitraggio non molto giovane, quando avevo 21 anni. Sono arrivato all'eccellenza all'età di 25 anni, ma mi dissero che "ero vecchio", non avevo l'età per poter proseguire. All'epoca facevo già calcio a 5, così ho deciso di seguire quella strada.
Nel 1992 l'esordio in Serie A e nel 1996 la chiamata per diventare internazionale: ti aspettavi un cammino così rapido?
Erano altri tempi! Oggi per diventare internazionale bisogna arbitrare nella CAN5 per tanti anni e bisogna superare tante prove. Bisogna essere molto bravi e qualitativamente di alto livello. Alla mia epoca, dopo tre-quattro stagioni da nazionale non tutti risultavano predisposti a questa disciplina ed erano in pochi a riuscire a diventare internazionali. Io evidentemente avevo qualcosa in più, così nel '96 arrivò la chiamata.
Sei stato recentemente a visionare gli arbitri ai Mondiali di Futsal del 2012 in Thailandia. Quale nazione è maggiormente rappresentata a livello arbitrale?
Noi abbiamo un arbitro importante, Francesco Massini, che ha fatto parte dei 39 arbitri presenti agli ultimi Mondiali. Nel febbraio dello scorso anno ha diretto anche la finale dei campionati europei. Abbiamo, inoltre, tanti bravi arbitri a livello europeo e mondiale. In generale i più bravi sono sicuramente gli arbitri europei, soprattutto quelli spagnoli, russi, portoghesi, i quali vengono da un background di campionati nazionali di alto livello. Gli italiani sono all'avanguardia e segnano il solco dove tutti gli altri devono proseguire e si inseriscono facendo molto bene.
Perché il calcio a 5 non ha la stessa popolarità del calcio?
Perché il denaro che circola e muove tante cose, come i media, non è ugualmente presente nel calcio a 5 come nel calcio a 11. Il calcio appassiona più persone e schiaccia tutte le altre competizioni, non solo il calcio a 5. Magari se i media saranno più attenti, potrà aumentare la popolarità in futuro.
Il calcio a 5 alle Olimpiadi: quando sarà possibile?
Quando si svilupperà adeguatamente il calcio a 5 femminile a livello internazionale.
Il calcio a 5 è una disciplina che recentemente ha subito molte modifiche nel suo regolamento (che per inciso ha sulla copertina dell’edizione internazionale ha proprio una foto con Massimo Cumbo – N.d.A.). Sono previste nuove regole?
Fortunatamente per ora, no. Abbiamo cambiato tanto negli ultimi anni e per il momento non sono previste ulteriori modifiche.

Simone Intelisano

 
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