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Archivio > News > 2010/11
Claudio Caprini "Meglio provarci e fallire che non provare mai"

Grande presenza di colleghi  e sala riunioni al completo Venerdì scorso, in occasione della  riunione tecnica  di inizio mese, che ha visto impegnato  come relatore il componente C.A.I. Claudio Caprini della sezione di Perugia. Una visita, la sua, che rientra nel programma di iniziative volute dall’ A.I.A., per avvicinare e fare conoscere  gli Arbitri ed i  Dirigenti Nazionali alle Sezioni.  A fare come sempre gli onori di casa e porgere il benvenuto il presidente Orazio Postorino  e tutto il Direttivo. Dopo i saluti di rito ed una breve presentazione il Presidente ha subito lasciato la platea al nostro  ospite.

Per oltre un’ora, Caprini ha ci intrattenuti spaziando su più argomenti riguardanti la nostra Associazione.  Ha ripercorso brevemente  i passaggi più significativi della sua carriera, ed  in particolare i  tanti momenti arbitrali vissuti in Sicilia ed  a Messina con le numerose partite dirette nel glorioso stadio Giovanni Celeste (tra cui un derby Messina Reggina). Ha voluto sottolineare, in particolare, il bel  ricordo che ha della città e della nostra Sezione, dove, stasera, fra i tanti amici di cui  conserva il ricordo, ha avuto anche il piacere di incontrare e salutare Alfredo Basile, all’epoca  arbitro della CAN-C.  Caprini si è poi soffermato principalmente su tre punti fondamentali per la vita di un arbitro: il rispetto delle regole, la prestazione arbitrale e soprattutto l’autostima!!

Ricalcando le parole del presidente Nicchi  "l’Aia è una associazione di persone perbene,
dove le mele marce prima o poi vanno via…" e -  sottolineando come  - "noi siamo la parte sana del calcio e un’Associazione invidiata in tutto il mondo’’, ha poi analizzato, con l’ausilio di alcune slides da lui stesso realizzate, i tre aspetti più significativi nella formazione di un Arbitro. “Le regole -dice Caprini - sono la parte più importante per un associato, che deve conoscere sia il regolamento associativo sia quello tecnico”. Ha poi concluso la sua prima parte  ribadendo come l’arbitro prima di essere rispettato  deve anch’egli saper rispettare gli altri.  Molto più articolato il secondo punto, inerente la prestazione arbitrale, dove senz’altro Caprini ha messo in evidenza la sua lunga esperienza di Organo Tecnico.  Il collega che scende in campo deve essere analizzato sotto quattro punti principali: la valutazione tecnica, atletica ,disciplinare e comportamentale. Tanti i punti toccati all’interno di questi aspetti tra cui il grado sempre al top di allenamento, il senso tattico ormai divenuto fondamentale per essere sempre sull’azione e valutare al meglio le azioni di giuoco, e in particolare per l’ambito disciplinare il saper interpretare la gara dando la giusta importanza alla prevenzione e ai conseguenti provvedimenti disciplinari da prendere. L’ultimo punto, infine, che lui considera fondamentale è l’autostima. “E’ la valutazione e la considerazione che l’arbitro da a se stesso, non si nasce ma si matura col tempo,ed attraverso la continua formazione e l’esperienza’’. Nelle parole finali di Caprini è emerso tanto amore nei confronti del mondo arbitrale e tanta voglia di dare ancora qualcosa a quella che è la formazione dei giovani. Ha sollecitato tutti noi a dare sempre il massimo e a non mollare mai perché  “è proprio quando i colpi si fanno più duri e quando va peggio  che non bisogna abbassare la testa”.  Ma soprattutto, ha concluso, mettersi  sempre in gioco perché “MEGLIO PROVARCI E FALLIRE CHE NON PROVARE MAI!!!”.

 
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