Menu principale:
Chi ben comincia è a metà dell’opera recita un saggio e antico adagio. E, per mantenere fede al detto popolare, anche quest’anno, la nostra squadra principia nel migliore dei modi, con l’esordio di due dei suoi giovani virgulti in Prima Categoria: dopo un paio di stagioni passate sotto l’occhio vigile di "mamma Sezione", Andrea De Francesco e Giovanni Pettinato, hanno spiccato il volo verso la prima direzione "esterna". Come d’abitudine li abbiamo intercettati, rubandoli ai loro impegni, per farci raccontare le sensazioni di questo nuovo inizio.
Partiamo da lontano, e chiediamo ai nostri amici se si aspettassero di partire col botto: "durante la fine della scorsa stagione ho iniziato a sentire qualcosa nell’aria, -
Un’estate passata a sudare sul sintetico in tartan del centro di allenamento, nonostante entrambi i nostri non fossero fino ad oggi da annoverare fra gli amanti del fitness. Se per Pettinato "la parte estiva della preparazione è stata il mio punto dolente ma lo stimolo dell’imminente esordio ha funzionato da molla motivazionale", per De Francesco l’inimicizia con allunghi e ripetute parte dai tempi in cui si trovava dall’altra parte "della barricata", ovvero allorché faceva il calciatore: "già quando mi divertivo col pallone non ero tra i primi sotto l’aspetto atletico, ma, da quest’anno, l’incredibile passione che mi sta accompagnando nella nuova avventura è come se mi avesse trasformato; è quasi impossibile che io salti una sessione al CONI". Un esempio lampante di quale sia e come funzioni la malia dell’arbitraggio. Un qualcosa di inspiegabile che inizia ad esplicarsi al momento della fatidica designazione, come ci racconta il buon Giovanni, figlio d’arte deciso a superare le orme paterne: "martedì è arri
Il proposito è di quelli ammirevoli. Forza, grinta e volontà ragazzi, i sogni sono a portata di mano.
Valerio Villano Barbato