Anche nel biennio appena
trascorso, l’obiettivo principale di questo Direttivo è
stato quello di trasferire a ciascun Arbitro certezze e
fiducia, facendo sì, che tutti gli Associati individuassero
nella Sezione, e solo nella Sezione, il riferimento
prioritario ed esclusivo di tutta la loro attività.
Abbiamo cercato di dare
continuità e consistenza al lavoro di formazione e selezione
dei giovani arbitri confortati anche da una ripresa quanto
meno numerica del reclutamento arbitrale. Cominciamo a
registrare qualche sensibile miglioramento, anche se i
numeri dei decenni scorsi restano solo un ricordo.
Sicuramente la strada delle
campagne promozionali presso gli Istituti superiori rimane
l’unica percorribile, considerato che, al momento, il
grande calcio che funziona da veicolo di attrazione per
l’attività arbitrale, continua ancora a mancare nella nostra
città.
Sempre difficoltosa
l’articolazione dei campionati locali, che non rappresentano
certamente il massimo delle opportunità per lo svolgimento
di un’ adeguata e programmabile attività di formazione dei
giovani arbitri.
Ad un campionato di 3^
categoria, che in conseguenza dell’abolizione dei limiti di
età ci impone attente scelte sulla tipologia di arbitri da
utilizzare, fanno da contorno i campionati del settore
giovanile che, per le notorie difficoltà legate
all’impiantistica sportiva, si sviluppano prevalentemente
durante tutta la settimana, rendendo spesso difficile e
complesso l’utilizzo degli Arbitri di questo Organo
tecnico, perlopiù tutti in età scolare. Ancora una volta
sono costretto ad affermare che il percorso di formazione
dei nostri arbitri risente ovviamente di tutte le
problematiche qui evidenziate e che non sempre la
designazione promuove di pari passo crescita arbitrale e
regolare svolgimento dei campionati.
Tenuto conto, inoltre, che
nonostante tutte le significative iniziative fortemente
volute ed intraprese dalla Presidenza Nicchi in
quest’ultimo periodo e l'istituzione di un apposito
Osservatorio, il fenomeno della violenza in queste ultime
stagioni ha segnato un incremento degli episodi, ecco che
senza alcuna esitazione mi sento di poter respingere ai
destinatari ogni strumentale insinuazione sulla circostanza
che in questa Sezione si difetta in formazione e si
producono arbitri di scarso livello.
Solo una miope lettura delle
circostanze da me evidenziate, difatti, può giustificare una
siffatta considerazione.
Formazione
che ormai da due stagioni
prende il via con l’importante stage di carattere atletico a
Melia di Scilla, nel quale gli Arbitri OTS sono impegnati
per tre giorni prima dell’inizio dei campionati e che
trova poi, nell’intenso programma di riunioni settimanali e
nella presenza costante presso i campi di allenamento dei
nostri referenti atletici i suoi momenti di massima
espressione.
Formazione che si è
completata nel consueto programma di riunioni tecniche
obbligatorie, alle quali in questo biennio sono spesso
intervenuti relatori di alto profilo, e nelle molteplici e
variegate opportunità di confronto e crescita che una
Sezione sempre aperta durante tutta la settimana, è
stata in grado di offrire a qualunque Arbitro ed in
qualunque momento.
A breve saranno note le
risultanze di fine stagione e oggi sarebbe inopportuno fare
previsioni. Abbiamo parecchie situazioni che aspettano
definizione e l’auspicio è che la trovino solo quelle che
ovviamente potranno rappresentare un momento di prestigio
per la Sezione.
In questo senso ho speso il
mio impegno in tutto il corso del biennio, confortato in ciò
dalla presenza fattiva del nostro Presidente Regionale Saro
D’Anna, che ritengo, stia svolgendo un lavoro importante
nella direzione della ricostruzione di una classe arbitrale
siciliana all’altezza dei suoi fasti.
Oggi mancano alla nostra
Sezione e più in generale alla nostra Regione Arbitri di
vertice.
Al di là di ogni lettura e
considerazione, in ordine a circostanze che talvolta
sfuggirebbero ai criteri più strettamente meritocratici,
forse una riflessione sulla qualità degli Arbitri
selezionati negli anni precedenti è doveroso ed onesto
farla.
Vero è comunque, per come ho
sempre affermato e sostenuto, che per ogni Arbitro, al di là
delle casuali circostanze, esiste un limite dettato dalle
sue personalità capacità.
Ove così non fosse le porte
della serie A , si sarebbero sempre spalancate per tutti.
Nel contesto dell’attività
tecnica ho sempre considerato importante la partecipazione
mia personale a tutte le attività di formazione che si sono
susseguite nel corso della Stagione.
Raduni, stages, riunioni per
Presidenti, consulte regionali, convegni , incontri a vario
titolo.
Tutto un susseguirsi di
iniziative che mi hanno visto impegnato sempre in prima
persona con esclusivo spirito di servizio e con il solo
intendimento di portare un contributo al processo di
crescita dei nostri Arbitri e di rappresentare, come
d’obbligo, la nostra Sezione.
Convinto sostenitore di
quanto affermato dal Responsabile del Settore Tecnico
Alfredo Trentalange, che“la formazione costa ma
l’ignoranza costa ancora di più”,
pur nella difficoltà che
talvolta il susseguirsi di detti impegni ha rappresentato,
ho sempre ritenuto funzionale alla mia attività la
partecipazione a detti eventi.
Non ho mai considerato uno
solo di questi eventi superfluo o inutile, ed ho sempre
trasferito questi miei convincimenti a tutti gli Arbitri,
consapevole come sono, peraltro, che nella nostra
Associazione, si fa anche formazione e crescita
semplicemente stando insieme e confrontandosi.
Puntuale come sempre anche
la mia presenza a tutte le riunioni organizzate dalle altre
componenti federali.
Alle consuete riunioni
organizzate dal Comitato provinciale della FIGC con la
partecipazione delle Società, al di là del fatto puramente
rappresentativo, ho inteso difatti sempre riconoscere
l’importanza del necessario confronto fra le varie
componenti. Nel più assoluto rispetto dei ruoli, ritengo di
avere consolidato nei confronti delle varie componenti
federali e delle società, una credibilità tutta
spendibile a favore dei nostri arbitri.
In conclusione ritengo di
potere affermare che tutto quanto nelle nostre possibilità e
nelle nostre competenze, è stato messo in campo per
garantire formazione crescita e regolare svolgimento dei
Campionati.
Le difficoltà rilevate,
sono rappresentate più che altro da fattori esogeni, dei
quali ho già accennato in precedenza.
Ingeneroso e velleitario
sarebbe da parte di chiunque volere dare altre letture a
questa situazione, fermo restando che, comunque, nei
processi di formazione esistono sempre ampi margini di
miglioramento, soprattutto nella capacità che si ha di
cogliere tutte le opportunità che una Sezione ricca di
risorse umane come la nostra offre.
In questo senso, come ho già
avuto modo pubblicamente di affermare, forse nel biennio
trascorso si doveva fare qualcosa di più.
Ma purtroppo quanto i
fraintendimenti finiscono col superare gli intendimenti,
tutto si smarrisce nel limbo degli equivoci.
Incertezze e titubanze
prendono il sopravvento e , cosi, due anni trascorrono
invano. Capita!
Quando parlo di attività
ricreative, riaffermare anche in questa mia ultima
relazione che tutto e avvolto da un fascino di assoluta
normalità, tanto rodata e collaudata è ormai
l’Organizzazione che ho avuto il privilegio di dirigere, mi
pare cosa d’obbligo.
Abbiamo proseguito, anche in
questi biennio, a divertirci, ma ancor di più a vincere un
po’ ovunque, campionati della correttezza e della simpatia.
Tutto ciò che abbiamo fatto,
è stato vissuto in prima persona da chi vi parla e dalla
gran parte di tutti voi.
Il “Club Sezione”, a me
tanto caro, anche in questo biennio ha dispensato agli
Arbitri, alle loro famiglie, ed anche agli amici degli
Arbitri, momenti di intensa e sana aggregazione.
E su questa strada che si
dovrà ancora lavorare, perché la vita associativa
rappresenta un meraviglioso collante, e sviluppa e consolida
comportamenti ed atteggiamenti che inevitabilmente
riflettono la loro positività nel percorso di crescita e
formazione degli Arbitri.
Su tutto ciò invito a
riflettere, giusto per non disperdere ma piuttosto
incrementare, quanto fin qui fatto.
Dare l’opportunità ai nostri
arbitri di divertirsi, di stare insieme, di consolidare
valori ed affetti, significa dare a tutti noi un motivo in
più per essere arbitri.
Importante il rapporto
consolidato in queste due stagioni con il Presidente
Regionale Saro D’Anna, oggi qui rappresentato dal suo
Vice Pippo Raciti che affettuosamente saluto.
Un biennio nel quale la
vulcanica passione del nostro Presidente , ci ha coinvolti a
tutti i livelli e resi partecipi e protagonisti di
importanti momenti di crescita ed aggregazione.
La Sicilia, e con essa la
Sezione di Messina,
protagoniste di uniche e ci auguriamo ripetibili iniziative,
quali il primo raduno Rosa, gli stages con Calabria e Lazio
per i nostri arbitri di eccellenza, la prima volta in
Sicilia di un comitato nazionale.
E poi tutto un susseguirsi
di incontri e riunioni, che hanno trovato nella problematica
arbitrale siciliana, tanto tecnica quanto associativa, la
loro centralità.
Anche quest’anno sento
forte il bisogno di ringraziare il Presidente Saro D’Anna,
per la costante presenza che ha rappresentato per tutti noi
presidenti di Sezione, ma ancor di più per aver sempre
garantito, al di la di ogni apparente bonarietà, con
fermezza e determinazione, la dignità e l’autorevolezza
del ruolo che svolgono le Sezioni e con esse i Presidenti di
Sezione. Non avere consentito a nessuno di realizzare
percorsi propri, al di fuori dell’istituzione sezionale, è
stato uno dei suoi più significativi punti di forza.
Al di là della stima mia
personale, frutto di un rapporto ormai consolidato da anni,
ho sempre improntato ogni mio atteggiamento e comportamento
nel più assoluto rispetto dei ruoli istituzionali. E
medesimo rispetto ho sempre imposto e preteso da tutti gli
Associati della mia Sezione. Spero, di cuore, di esserci
riuscito e, ove mai non fosse così, ciascuno si assumerà le
sue proprie personali responsabilità al riguardo.
Un rapporto fatto sempre di
franca e leale collaborazione che non ci ha mai trovati, su
piani subalterni.
Ed anche se proprio
nell’ultimissima ora di questo mio mandato, qualche
proposito non ha trovato adeguata realizzazione, posso
rassicurare l’amico Saro che, al di là di ogni dietrologia e
di ogni strumentale lettura della vicenda, l’impegno mio
personale non è mai mancato e ferma è rimasta sempre la
volontà di non venire meno alla lealtà ed alla correttezza
che hanno sempre contraddistinto i nostri rapporti, pur
nella mia personale presa d’atto che progetti di ampie
strategie necessitano di convergenze che si possono
realizzare solo “senza se e senza ma”.
Sono sicuro, comunque, che
ci ritroveremo ancora insieme per come abbiamo fin qui
fatto, per contribuire sempre, ciascuno per la parte di
propria competenza, al comune interesse del rilancio della
classe arbitrale siciliana.
Grazie Presidente D’Anna!
E grazie anche, a tutti
coloro che in questi anni hanno avuto l’onere, e spero anche
l’onore di collaborarmi. Dagli amici del Direttivo a tutti i
colleghi che comunque a qualsiasi titolo hanno sempre
offerto la loro collaborazione e disponibilità.
E concludendo, se guardo
indietro al biennio trascorso, credo, e sono convinto di
trovare d’accordo in questo mio pensiero tutti senza
eccezione alcuna, che l’unica vera nota triste o l’unico
vero dramma da citare in questa relazione sono i posti vuoti
nell’organico e nei nostri cuori dei tanti, veramente tanti,
colleghi che, proprio da recente, sono venuti a mancare, uno
per tutti Angelo Amendolia.
Bene, oggi cala il
sipario!
Ma non è un dramma. Perché
il dramma non è quando cala il sipario, ma quando lo
spettacolo viene interrotto.
Ed in questa sezione, da
venticinque anni ormai, grazie al mio impegno ed alla
prestigiosa Presidenza del mio predecessore Salvatore
Arcovito, mai e da nessuno lo spettacolo è stato
interrotto.
Certamente perché, al di là
delle inevitabili e condivisibili divergenze di lettura e di
valutazione degli eventi, ad entrambi tutti, e ribadisco il
tutti, non hanno potuto fare a meno di riconoscere
correttezza e rigore morale.
Quella correttezza e quel
rigore che hanno contraddistinto ogni giorno, ogni momento,
ogni gesto ed ogni mio comportamento in tutti questi anni.
Non ho mai rinunciato a
praticarli e ad esercitarli, soprattutto a difesa della
istituzione Sezione e di tutti i miei arbitri.
Anche quando,
so di avere sicuramente urtato la suscettibilità di qualcuno
che pretendeva da me atteggiamenti diversi.
E se lascio libero chiunque
, di ricondurre sotto il segno dell’umana fallibilità ogni
mia eventuale défaillance, non consentirò mai a nessuno di
sottintendere alcunché in ordine a detti principi e detti
comportamenti.
Un cammino impegnativo,
emozionante, coinvolgente ed appassionante durante il quale
si è realizzato quasi tutto, anzi di tutto: sono convinto di
essere un Presidente fortunato perché sono rimasto alla
guida di questa Sezione per un periodo lungo e consecutivo
durante il quale ho avuto la possibilità ed il privilegio di
vivere e scrivere tante pagine veramente appassionanti,
ricche e pieni di avvenimenti tecnici ed associativi.
Giornate di gaudiose emozioni, di intense sofferenze ma
anche di aspri e costruttivi confronti.
Non mi sono mai posto il
problema della schiena dritta, espressione che considero
tanto patetica quanto retorica.
Ho sempre pensato invece a
lavorare tanto e parlare poco, consapevole che quando si
lavora tanto, la schiena rimane inevitabilmente dritta.
Ho vissuto la Sezione come
un momento di arricchimento, di fortuna, di sana
spensieratezza, ed ho sempre preso le distanze da coloro che
in Sezione vivono fatica, disagi e malesseri,
Ho sempre diffidato, e
fatelo pure Voi, da coloro che affermano di dare la propria
vita alla Sezione e all’Associazione. Non è vero, credetemi!
Sono l’Associazione e la Sezione che ci danno una vita da
vivere e da spendere nel segno dei valori più intensi e più
eletti di questa società.
Ai miei Arbitri,
…….. che con il loro entusiasmo, la loro presenza e la
loro partecipazione, mi hanno consentito di vivere queste
meravigliose stagioni della mia vita, dico Grazie, Grazie di
cuore.
Forse avrei dovuto dedicare
questa relazione interamente tutta a Voi, miei cari
colleghi ed amici Arbitri! Ma avremmo poi corso il rischio
mortificare con la retorica, le belle e meravigliose
giornate trascorse insieme, dentro e fuori la Sezione.
Sicuramente saremo ancora
insieme, perché chi come me porta l’Associazione e i suoi
valori nel cuore, sa che in qualunque ruolo o in qualunque
incarico la cosa più bella da fare è quella di vivere sempre
da Arbitro fra gli Arbitri!
Finisce qui, senza ipocrisie
o esitazioni, ma soprattutto senza indulgenze per nessuno.
Ho il polso fermo e la
certezza di non essere piaciuto a tutti.
Sinceramente, oggi più di
ieri, sarei preoccupato del contrario.
Significherebbe non aver
lasciato il segno, non avere tracciato in maniera rigorosa
la rotta, su quel percorso di correttezza e rispetto delle
regole, che da sempre ha rappresentato il punto di forza del
lavoro di questa Sezione.
Così è
stato, e così mi auguro possa continuare ad essere! Grazie
per l’attenzione |