Ancora una conferma del successo e dell’importanza
dell’iniziativa voluta dalla Presidenza dell’A.I.A., per
avvicinare gli Arbitri ed i Dirigenti nazionali alle varie
Sezioni italiane. Lunedì 13 Febbraio
abbiamo, avuto il piacere di ospitare, nelle vesti di
relatore, il collega Gennaro Palazzino, Arbitro della
C.A.N.-B appartenente alla sezione di Ciampino. Competenza e
semplicità, hanno caratterizzato la sua presenza, una
presenza che, attraverso il suo intervento e la schiettezza
dei modi con i quali si è proposto, ha sempre mantenuto viva
e coinvolgente l’attenzione dei numerosi colleghi presenti
che affollavano il nostro salone. Tramite il suo ricco
intervento il collega Palazzino ha voluto suggerire gli
elementi e le tecniche che possono servire ad impostare ed a
condurre meglio la partita, sottolineando come non sia
necessario, per fare bene, avere obiettivi a lungo termine,
bensì sintonizzare il proprio obiettivo su ogni partita che
ci viene
assegnata.
La preparazione della gara, ha detto, deve cominciare già
dal momento della designazione: attraverso lo studio delle
tattiche di gioco delle squadre e delle caratteristiche dei
calciatori diventerà più semplice fare prevenzione durante
la partita. Sarà inoltre più facile intuire il gioco ed
evitare uno spostamento poco fruttuoso. Altro momento
importante prima dell’inizio della gara- ha proseguito- il
“briefing”, durante il quale si danno le disposizioni alla
squadra degli Arbitri, composta dal direttore di gara e dai
suoi assistenti. La collaborazione tra questi, infatti, è i
essenziale al fine di un buon andamento della partita,
perché all’arbitraggio concorrono tutti insieme. La
comunicazione tra l’arbitro e gli assistenti, che nei casi
di categorie sprovviste di auricolare può avvenire perfino
con uno sguardo, deve essere breve, chiara ed anticipata.
Una volta in campo, gli aspetti che non devono mancare
all’arbitro per essere accettati da tutte le componenti sono
la decisione, la tempestività (il cosiddetto timing),
l’equilibrio tecnico e disciplinare. Inoltre, nonostante
all’inizio in certe categorie si senta il peso delle
telecamere per il timore di sbagliare e di essere giudicato
– preoccupazione superata dal collega grazie all’aiuto
dell’Organo Tecnico e della Sezione di appartenenza –
bisogna andare in campo sereni, facendo tesoro delle
indicazioni ottenute dal confronto con gli altri
colleghi. Da qui è partito lo spunto per invitare tutti a
seguire assiduamente la vita sezionale, partecipando alle
riunioni, confrontandosi con i colleghi più anziani e
mettendosi a disposizione di quelli più giovani. Palazzino,
ha poi proseguito il suo intervento mostrando una serie di
suoi episodi relativi alle gare da lui dirette e
soffermandosi, in particolare, sugli errori arbitrali, - i
“miei errori” -, ha precisato con una semplicità da fargli
onore. “Analizzare questi video- ci ha detto- è un lavoro
che faccio continuamente per capire il perché dello sbaglio
e per evitare di ripeterlo. Questa è la tecnica
principale con la quale ho sempre lavorato nel mio percorso
formativo”.
Numerose, al termine del suo intervento, sono state le
domande rivolte dai colleghi presenti, a testimonianza
dell’apprezzamento e del coinvolgimento che Gennaro
Palazzino, grazie al suo modo semplice e spontaneo di
porgersi, aveva saputo creare in sala.
E così, al termine della lunga riunione, il Presidente ha
voluto lasciare a Gennaro Palazzino un ricordo della sua
serata messinese: l’orologio della nostra Sezione e
l’Annuario del CRA Sicila, curato dal nostro Presidente
Regionale Saro D’Anna, contenente tutte le attività degli
Arbitri Siciliani, svolte nella scorsa stagione. Il collega
Gennaro Palazzino, da parte sua, ha voluto lasciare a
ricordo una sua divisa personalizzata, che andrà a prendere
posto nella nostra bacheca riservata alle divise.
Dopo la riunione Gennaro Palazzino ha voluto essere ancora
con noi, e la serata è proseguita tutti insieme in un
caratteristico locale, per condividere un momento di
convivialità e per conoscere ancora più da vicino una
“persona veramente semplice e
schietta”.
Janira Caputo |