È il momento di festeggiare: Alberto Santoro alla CAN!
Per la sezione di Messina oggi è una giornata indimenticabile, un momento che mancava da ormai tanti anni e riporta finalmente ai massimi livelli un arbitro messinese: in seguito alla riunione odierna del Comitato Nazionale dell’AIA relativa la formazione dei ruoli arbitrali per la prossima stagione, il nostro Alberto Santoro è stato promosso dalla CAN C alla CAN!
Fresco di promozione, abbiamo voluto cogliere le prime emozioni ed impressioni del nostro Alberto:
“Dopo ben 12 anni, l’ultimo fu Roland Herberg nella stagione 2007/08, un arbitro messinese tornerà a calcare i campi delle massime serie nazionali, cosa si prova?”
“In questo momento le emozioni sono molteplici, sicuramente tanto orgoglio e soddisfazione per i sacrifici che ho fatto in questi anni, e che hanno fatto le persone vicine a me in termini di crescita, supporto e vicinanza. Tutti fattori che, misti a fortuna, capacità e bravura, mi hanno portato a questo risultato”
“In questa stagione che ti ha visto dirigere tante partite di cartello, c’è una partita che ti ha lasciato qualcosa in più o che ricorderai con maggior piacere?”
“Decisamente l’ultima, la semifinale play-off tra Bari e Carrarese, perché, a parte l’importanza della gara, sarebbe stata con grande probabilità l’ultimo ricordo della mia esperienza in serie C. Un arbitro quando scende in campo cerca sempre di dare il massimo, ma la consapevolezza di trovarsi di fronte all’ultima apparizione in una categoria ti spinge maggiormente a lasciare un’impressione quanto più positiva possibile, per questo devo assolutamente ringraziare la squadra arbitrale con la quale ho condiviso questa esperienza per l’empatia e sinergia che ci ha portato a gestire ottimamente l’andamento e la difficoltà dell’incontro”
“Sei diventato arbitro nel 2005, un percorso così lungo ti avrà certamente messo di fronte a tante insidie, c’è stato un momento in particolare che ti ha temprato e ti ha dato la spinta per arrivare fin qui?”
“Un lungo percorso è necessariamente caratterizzato da alti e bassi. Io ho sempre sostenuto la teoria che l’arbitro più forte non è quello che non sbaglia mai o sbaglia meno, ma quello che reagisce all’errore metabolizzandolo, studiandolo e rendendolo un punto di forza e non più di debolezza. Chiaramente in questi anni ho affrontato momenti meno brillanti, gare che sono andate diversamente rispetto a come avrei voluto, dalla preparazione all’analisi della gara, fino alla prestazione in campo, ma ho sempre vissuto il tutto come una grande occasione per dimostrare, prima di tutto a me stesso, che si trattava semplicemente di un incidente di percorso in grado di rendermi già dalla partita successiva più maturo e pronto”
“Che consiglio ti senti di dare ad un ragazzo che sogna di raggiungere questi traguardi?”
“Sicuramente non c’è una ricetta. Ognuno di noi si focalizza sul dare il massimo quando fa qualcosa, spesso e volentieri però nella vita, come nell’arbitraggio, bisogna andare oltre quello che tu pensi sia il tuo 100%. Il consiglio che do ai più giovani è di scendere in campo sempre con la testa sgombra dai pensieri della quotidianità, focalizzandosi passo dopo passo e con grande umiltà sulla propria crescita. Nessuno vi dirà mai che siete dei predestinati, ma dovrete ricordare che chiunque abbia voglia di impegnarsi, sacrificarsi, rischiare ed investire su sé stesso può raggiungere la vetta”
“Visto il periodo storico che stiamo vivendo, non posso non domandarti come hai vissuto il periodo di lockdown, ma soprattutto come hai fatto a trovare le giuste motivazioni in un periodo così buio?”
“Quando lavori con impegno e dedizione alla realizzazione di un obiettivo e vedi che tutto sta andando nella giusta direzione, è molto più semplice trovare motivazioni. Ho ritenuto fondamentale continuare a tenermi attivo fisicamente, per quanto possibile, ma soprattutto mentalmente, studiando gare disputate precedentemente e non tralasciando l’aspetto regolamentare, consapevole che, indipendentemente dalle tempistiche, avrei dovuto farmi trovare pronto per la ripresa dei campionati. Quando è ripartito tutto, sapevo che non si sarebbe ritornati come prima, vista la drammaticità dei momenti vissuti ed il clima d’incertezza causato da questo virus per cui non si è ancora trovata una cura scientificamente sicura, però ho cercato di concentrare tutte le energie rimaste prima del lockdown, e ritrovate in parte anche durante, per riprendere la stagione al meglio delle mie possibilità”
“Concludiamo ovviamente con i ringraziamenti: a chi dedichi questo traguardo e chi senti di dover ringraziare in particolar modo?”
“Avere qualcuno che crede in te, nella vita come nell’arbitraggio, può far sì che i tuoi sacrifici ed il tuo impegno possano essere valorizzati, per questo ringrazio senza dubbio coloro che sono stati i responsabili delle commissioni che mi hanno accompagnato a livello nazionale, da Pacifici a Giannoccaro a Damato. A loro vanno aggiunti i diversi dirigenti sia sezionali che regionali che lungo questo percorso hanno avuto un ruolo attivo nella mia crescita, più di tutti però sento di dover ringraziare chi ha vissuto giorno dopo giorno sia i miei successi che i miei insuccessi ovvero mio padre e mia madre, la mia compagna, mio fratello, mia nonna e tutti i miei parenti, e tutti i ragazzi della mia sezione che ogni domenica per ogni settimana da dieci anni a questa parte fanno il tifo per me quanto o forse più di quanto lo facciano per loro stessi”
Non ci resta che augurare una buona stagione ad Alberto, orgogliosi del cammino percorso finora, e consapevoli che saprà continuare a rappresentare con orgoglio la sua sezione e tutti gli associati, ad maiora!
Giuseppe Minutoli – Team Digital A.I.A. Messina