L’Arbitro da manuale

L’Arbitro da manuale

L’arbitro perfetto non esiste, come non esiste la perfezione in nessun ambito della vita. Alla perfezione, però, ci si può avvicinare o, quantomeno, bisogna tendere. In questo senso, conservano tutta la loro validità le 10 caratteristiche che dovrebbe possedere l’arbitro ideale e che sono proposte come meta da raggiungere. 

Perfetto è l’arbitro che:

  • si presenta alla gara da dirigere fisicamente e tecnicamente preparato;
  • pur essendo di poche parole, tratta tutti con cortesia;
  • ai suoi assistenti dà poche e chiare disposizioni, assicurandosi di essere stato ben compreso;
  • durante la gara segue da vicino lo svolgimento del gioco ed interviene prontamente allorché le esigenze del Regolamento lo richiedono;
  • controlla scrupolosamente e prende nota esattamente nel suo taccuino di tutto ciò che dovrà formare oggetto del rapporto di gara;
  • cerca di non farsi mai notare, adoperandosi al contrario per passare inosservato;
  • fa il possibile per ottenere da se stesso una prestazione ottimale per tutta la durata della gara;
  • ultimata la partita è cortese ma riservato con coloro – e sono sempre troppi – che affollano il suo spogliatoio;
  • rientrando a casa redige il rapporto di gara con scrupolosa obiettività, senza rancori né debolezze;
  • tiene presente in ogni momento che, facendo parte di una comunità, tutto ciò che lo svilisce, svilisce l’intera comunità cui appartiene.

 

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